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di ALESSANDRO AUSTINI ORMAI è sulla bocca di tutti: il valore aggiunto della Roma è Spalletti.

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Il suo contratto scade a giugno e i tempi per il rinnovo sembrano maturi. Qualche segnale al tecnico è già arrivato. Ora, su preciso input della famiglia Sensi, Pradè, Bruno Conti e la Mazzoleni stanno lavorando per presentare al tecnico in tempi brevi una proposta concreta di rinnovo. «Lo stiamo marcando stretto» assicurano da Trigoria. Presto l'allenatore riceverà una convocazione per un primo incontro. Non si tratterà di un passo decisivo ma di iniziare ad intavolare una trattativa che si annuncia piuttosto complessa. L'inizio brillante di stagione ha confermato le capacità di Spalletti da ogni punto di vista: «Lucio» è un maestro di tattica, comunicazione e gestione delle risorse tecniche e psicologiche dei giocatori. Da lui questa Roma non può proprio prescindere e a lui, non a caso, si è affidata la società per riportare in alto la squadra. Spalletti ha guidato ogni mossa di mercato e le tutte le sue richieste, Iaquinta a parte, sono state accontentate. Il capolavoro tattico messo in pratica dal tecnico nelle prime tre uscite ufficiali e la sua gestione del caso Pizarro hanno convinto ancor di più la società che la scelta effettuata un anno fa è stata azzeccata in pieno. L'attuale accordo tra Spalletti e la Roma prevede un'opzione di rinnovo per un'altra stagione, alle stesse condizioni del contratto annuale: ingaggio pari a 2.2 milioni di euro lordi, più i premi per l'eventuale raggiungimento di traguardi sportivi. Il club giallorosso non ha dubbi: vuole esercitare subito questa opzione ed, eventualmente, proporre al tecnico il prolungamento per un' ulteriore stagione. È arrivato il momento di stringere i tempi per non correre alcun rischio. Spalletti, invece, qualche dubbio sembra ancora averlo. O meglio, l'allenatore preferisce rinviare la trattativa. «Del contratto ora non ho voglia di parlare» continua a ripetere pubblicamente e ai dirigenti dalla fine della scorsa stagione. Difficile dargli torto: il tempo è un suo alleato, lo aiuterà ad ottenere conferme sui prossimi investimenti della società e, magari, a ricevere qualche offerta allettante. Se Milan, Inter o qualche grande club estero decidessero di cambiare guida tecnica, il telefonino di Spalletti diventerebbe bollente. La sua Roma gioca un calcio moderno che la vetrina della Champions esporterà inevitabilmente al di fuori dei confini nazionali. Insomma, è quasi scontato che nei prossimi mesi Spalletti riceverà le telefonate tanto temute dalla Roma. In realtà, qualcuna è già arrivata. Ad esempio quando la panchina nerazzurra di Mancini ha vacillato. E quasi sempre le offerte di Moratti si tramutano in un assegno in bianco. Questo non equivale a dire che un addio tra Spalletti e i giallorossi è vicino. L'allenatore non ha mai nascosto di trovarsi a meraviglia a Roma e nella Roma. Ma giugno non è così lontano come sembra. La «partita», neanche a dirlo, si giocherà soprattutto sui soldi. La mossa decisiva per convincere Spalletti sarà un adeguamento dell'ingaggio. Risolto il problema economico, la strada del rinnovo sarà spianata. Il tecnico chiederà anche determinate garanzie tecniche e la conferma in blocco del suo staff. Tutti i collaboratori di Spalletti sono legati alla Roma fino a giugno, senza alcuna opzione per il rinnovo di un'altra stagione. Ma quello relativo allo staff sarà l'ultimo dei problemi: la società ripone piena fiducia in tutti i gli «scudieri» dell'allenatore e sa bene che alla base della Roma che tanto piace ai tifosi c'è un collaudato lavoro di squadra. Senza il condottiero, però, la nave rischia di affondare in poco tempo.

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