Nuoto, lo sfogo del campione
«Anche nella trasferta a a Budapest per i Campionati Europei - ha detto Magnini - ci siamo fatti quattro ore di bus scassato dall'aeroporto all'albergo; qualcuno di noi ha addirittura viaggiato in piedi. Siamo arrivati sfiniti, trascinandoci dietro le valigie. Eravamo veramente a pezzi: se penso ai calciatori e alle premure che gli riservano, mi viene da ridere». Ma nonostante tutto, Magnini non ha mai perso il suo buonumore, abituato ai sacrifici, necessari per diventare un fuoriclasse. «A 16 anni ho pensato di smettere, ma sono crisi che capitano, e per fortuna poi passano». Paolo Barelli, presidente della Fin, è sconcertato dalle parole di Filippo Magnini, e mostra l'intenzione di chiamare il campione del mondo e d'Europa dei 100 stile per chiedere chiarimenti: «Mi sembra una follia».