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LISBONA — Anche il Portogallo potrebbe avere la sua «Calciopoli» fondata sulle intercettazioni telefoniche.

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Le ultime intercettazioni pubblicate riguardano il direttore generale del Benfica, Josè Veiga, e hanno turbato ancor più l'ambiente degli «encarnados» proprio alla vigilia dell'esordio in Champions a Copenhagen. Ma la vicenda stavolta tocca solo marginalmente il club, perché si riferisce all'epoca in cui Veiga era presidente dell'Estoril, club di seconda divisione. Nel marzo del 2004, infatti, Veiga avrebbe chiamato più volte il presidente della Lega Professionisti portoghese, Valentim Loureiro, per ottenere la squalifica del campo del Marco de Canaveses, altro club della «Liga de Honra» per «giocare in campo neutro ed evitare che la squadra scendesse su un terreno di gioco tradizionalmente difficile» spiega «Publico». Puntuale arrivò la squalifica del campo del Marco, per 2 giornate, a causa di alcuni incidenti avvenuti circa un mese prima della sanzione inflitta: la sfida di campionato si giocò al Do Bessa di Oporto, con l'Estoril che si impose per 3-2 anche con l'aiuto di alcune decisioni discusse dell'arbitro Joao Ferreira.

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