di ALESSANDRO FUSCO IN VISTA dell'impegno di sabato 7 ottobre a L'Aquila contro il Portogallo, valevole ...
Maniacale l'attenzione ai particolari nel lavoro della mischia chiusa che ha utilizzato una macchina da allenamento di nuova concezione messa a punto dal «mago» argentino Manuel Ferrari. Berbizier, lei sfrutta tutte le occasioni possibili per riunire il team azzurro. «Abbiamo bisogno di allargare il gruppo così da poter avere maggiore scelta in vista della definizione del gruppo che dovrà affrontare la Coppa del Mondo a settembre 2007, definizione che avverrà al termine del prossimo Sei Nazioni». Quali indicazioni sono emerse dal raduno? «Sono stati due giorni molto intensi, devo ringraziare i giocatori per la disponibilità al lavoro. Sono molte le cose che dovevamo verificare e, soprattutto, dovevamo mettere a punto le strutture di gioco. Ora abbiamo il compito di tradurle in pratica nelle prossime partite». A proposito dei singoli, rispetto alla stagione scorsa è certamente migliorata la profondità nel reparto dei tre-quarti. Novità in vista? «Ricordando che abbiamo Ludovico Nitoglia infortunato, ci sono oggi diversi elementi nel ruolo che stanno proponendosi all'attenzione del nostro staff. Stiamo ritrovando elementi importanti. Poi ci sono giocatori nuovi che avranno la loro occasione come Stanojevic, che ha impressionato per la sua velocità o Spragg. Inoltre, è rientrato in Italia De Marigny che può offrire un buon contributo di esperienza». Contro il Portogallo mancherà il mediano di apertura Ramiro Pez, infortunato. La maglia n. 10 chi la indosserà? «Abbiamo diverse soluzioni. Marcato è il primo candidato ma, in emergenza, possiamo pensare anche a De Marigny e Griffen». Sono sempre più numerosi i giocatori italiani del giro della nazionale che giocano in Francia o in Inghilterra. È un ostacolo? «No, non direi. Piuttosto, i ragazzi che giocano in campionati più competitivi rispetto al Super10 riversano in squadra un bagaglio di esperienza importante». Da ottobre comincia una stagione ricca di impegni. Con quale spirito li affronterete? «Ogni match è importante per la crescita. Ad ottobre non potremo sbagliare le qualificazioni alla Coppa del Mondo, a novembre dovremo dimostrare di poter giocare ad alto livello con continuità, poi ci aspetta il Sei Nazioni nel quale, dopo i miglioramenti della scorsa edizione vogliamo vincere le partite, e così via».