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Il dirigente al passo d'addio. Calciopoli: la Figc replica alle eccezioni del club

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Nelle ultime ore, dopo la sconfitta di Milano, c'è stato un duro confronto telefonico tra il dirigente e la proprietà. Pulici, deputato a rappresentare la Lazio nei rapporti istituzionali dopo la sentenza temporanea di Calciopoli, domenica non era nella delegazione presente a Milano per l'esordio in campionato. La sua assenza era stata registrata anche a Messina, la notte dell'eliminazione dalla Coppa Italia. Pulici, campione d'Italia con la Lazio nel '74 e da sempre legato alla società da un cordone ombelicale fatto di passione e capacità, ha ormai maturato la convinzione di lasciare a malincuore la società. Intanto la Figc ha risposto alla Lazio. Il documento, di 16 pagine, indirizzato al club e al Coni, si snoda sulla replica ai tre motivi di contestazione avanzati dalla società in sede di richiesta di arbitrato. La Federazione confuta quindi la tesi relativa alla mancanza di motivazione sulle responsabilità di Lotito, sulla «reformatio in peius» per la penalizzazione inflitta in base a quattro articoli 1 e ribatte fermamente l'ipotesi che la recente disposizione della Corte di Giustizia Europea in merito alla Federazioni Sportive sia applicabile in ambito di illeciti sportivi (la sentenza citata per i legali della Figc è valida solo per il tema-antidoping). Il nodo più controverso riguarda l'handicap e il parallelo con la Reggina: la Lazio rimane fiduciosa e continua a chiedere l'azzeramento della penalizzazione. Titolo in flessione in Borsa: -2,47%. Abbonamenti a quota 8800 tessere. Si chiude in settimana: ancora da valutare l'ipotesi della proroga.

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