L'Inter dilaga. Alla Fiorentina non basta Toni
La squadra nerazzurra, in vantaggio di tre reti sulla Fiorentina, ha subìto nel finale il ritorno orgoglioso dei ragazzi di Prandelli, trascinati da un Toni già sui livelli dell'anno scorso, che bagna il debutto con una doppietta. Inter perfetta nel primo tempo: lascia la manovra alla Fiorentina, e la colpisce in contropiede. Nella ripresa i nerazzurri amministrano, e nel finale torna fuori (forse troppo tardi) la Fiorentina. Al «Franchi» si respira un'atmosfera magica già prima di cominciare: Firenze, dopo un'estate vissuta tra la paura di una retrocessione e la penalizzazione, ha voglia di calcio, e riempie il suo stadio. D'altra parte non si tratta di una partita qualunque, arriva l'Inter fresca di titolo di Campione d'Italia, anche se assegnato a tavolino. La società che ha insistito più di tutte per portare via alla Fiorentina il suo uomo più importante, Luca Toni. Tutti ingredienti che fanno capire come non corra buon sangue tra le due tifoserie, nonostante la porta interista sia difesa da un vecchio beniamino del pubblico gigliato, Francesco Toldo, giunto proprio per l'occasione alla duecentesima presenza con la maglia del club di via Durini. Fischi all'arrivo del pullman interista, cori contro Mancini, fischi (ancora più assordanti) all'entrata in campo per il riscaldamento della formazione interista: solo nel ricordo di Facchetti, applaudito da tutto lo stadio, le due tifoserie si trovano d'accordo. Un campione di tutti: «Ciao Giacinto, eterna bandiera» è il saluto dei tifosi interisti, celebrato anche dai tifosi della Curva Fiesole con uno striscione: «Si ammaina un'altra bandiera di un calcio di un'altra era». Per Toni, prima del fischio d'inizio, c'è la premiazione con la consegna della scarpa d'oro. Lo stadio applaude tutto in piedi: tra Firenze e il suo bomber è di nuovo sbocciato l'amore. Per affrontare Mancini e i suoi, Prandelli modifica il 4-1-2-2-1 su cui ha lungamente lavorato nei mesi estivi in un 4-2-3-1. Liverani va ad agire più avanzato, nel ruolo di trequartista. Manca invece Jorgensen, che non è riuscito a recuperare. Al suo posto Gobbi, sistemato da Prandelli sulla destra in attacco con Blasi in mediana. Classico 4-4-2 per Mancini, con Crespo e Ibrahimovic coppia in attacco. Adriano parte dalla panchina. L'arbitro della gara è Rosetti. Parte volenterosa la Fiorentina, sospinta dall'incitamento dei suoi tifosi, ma la prima occasione è dell'Inter: all'8' Frey è bravissimo sul tiro in corsa di Crespo. Nulla però può due minuti dopo sul diagonale a botta sicura di Cambiasso che porta l'Inter in vantaggio. La risposta viola arriva dieci minuti più tardi, con Mutu che impegna severamente Toldo. Al 27' è Liverani a farsi pericoloso dopo una bella finta di Mutu. Ma, poco prima dello scadere del tempo, l'Inter si dimostra cinica: Cambiasso, completamente solo, ha tutto il tempo per raddoppiare. Le due squadre rientrano in campo senza novità: ma dopo meno di dieci minuti Prandelli cambia inserendo Montolivo e Reginaldo al posto di Liverani e Gobbi. L'Inter continua ad affidarsi al contropiede e poco dopo, con Ibrahimovic, mette al sicuro il risultato. A questo punto arriva la reazione della Fiorentina, con Toni che riaccende le speranze su assist di Mutu. E sempre Toni, su assist di Reginaldo, trova il gol del 3-2, con il «Franchi» che diventa una bolgia. Ma il carattere viola esce troppo tardi, e per l'Inter arriva, anche se con un po' di sofferenza, un'importante vittoria esterna.