De Rossi: bene così, ma che fatica
Brindare con un gol e una prestazione rassicurante dopo l'apparizione in chiaroscuro in nazionale fanno di De Rossi il migliore in campo. Tanti palloni giocati e poi, nel momento peggiore della squadra, il gol che ha spaccato la partita. «Loro erano messi bene in campo - ha detto De Rossi - noi facevamo tanta tanta fatica, non riuscivamo a creare gioco. Poi è venuto il mio gol, e al di là della soddisfazione personale sono contento perché è stato importante per tutta la squadra. Sbloccare il risultato è sempre importante, lo è stato anche stavolta. Per fare gol così da fuori area ci vuole fiducia». Immancabile la dedica, anzi stavolta sono due. «Mia moglie è stata operata poco tempo fa, e avrei voluto che fosse allo stadio, che se lo fosse goduto dal vivo. Non è stato possibile, mi dispiace. E poi lo dedico anche a papà (Alberto allenatore della primavera, ndr) che fa 58 anni». Sarà stata la stanchezza per la partita, ma Alberto De Rossi ne compie 49! Un piccolo lapsus che poi Daniele ha chiarito. Dimenticato il 3 a 0 di San Siro in Supercoppa, quindi. De Rossi non è d'accordo. «Anche l'anno scorso abbiamo subito delle rimonte e non ci è servito a niente parlarne. A Milano ci hanno fatto parecchio male. Questa volta abbiamo gestito il vantaggio in maniera differente». E anche senza Pizarro. Nelle formazioni della vigilia il sacrificato in formazione titolare per far spazio a Pizarro era Aquilani. Il centrocampista invece è sceso in campo dal primo minuto. Il modulo e gli interpreti del primo tempo non lo hanno convinto. «Nel secondo tempo è andata molto meglio - dice attraverso i microfoni di Roma Channel - con De Rossi vertice basso era praticamente la squadra dell'anno scorso». Una condizione atletica molto buona, testimoniata dalle prime tre partite ufficiali (due coll'Under 21) che lo hanno visto protagonista. «Non mi accontento, non ho fatto ancora niente. Sono stato fermo tre mesi (infiammazione al collaterale del ginocchio sinistro, problema simile a quello di Vucinic, ndr), ma a Castelrotto in ritiro ho fatto un gran lavoro». Venerdì in conferenza stampa Spalletti lo ha accostato a Montolivo, giovane speranza della Fiorentina, sottolineando come Aquilani giochi molto di più del fiorentino. «Sento di migliorare di partita in partita, più gioco più miglioro». Per lui adesso si possono schiudere le porte della nazionale maggiore. Donadoni potrebbe convocarlo proprio nella prossima gara degli azzurri in programma a Roma il 7 ottobre con l'Ucraina. «Per ora non ci penso, speriamo che arrivi». Un'estate passata tra un mercato che non decollava e tante critiche dai tifosi. Alla fine Daniele Pradè, diesse giallorosso, è riuscito a mettere quasi tutti d'accordo. Il bilancio non è stato praticamente toccato e c'è la possibiltà di andare a cercare un terzino a gennaio. «Alla prima di campionato vuoi sempre vedere, da diesse, come hai operato nell'estate. Se lo hai fatto in maniera giusta. La squadra mi sembra cresciuta nel secondo tempo, sono contento». In tribuna c'erano Vucinic e Martinez. Il difensore promette: «Tornerò presto, molto prima di quanto si è detto». Battesimo in campo anche per Cristian Totti. All'ingresso dei giocatori in campo, il figlio del capitano è entrato in campo in braccio al papà. Si è visto il primo sorteggio dal vivo con l'arbitro Messina e Lucarelli ed è stato «consegnato» al fido Scala. Poi ha visto papà sbagliare un rigore. Gli capiterà raramente.