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L'osservatorio

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Una brutta batosta al di là del risultato

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Per il gioco, che i francesi hanno governato con autorità, non raccogliendo in cifra utile per quanto creato. Per la classifica, che la vittoria degli scozzesi in Lituania ha ulteriormente complicato. Dpo l'avvio terrificante, c'era stato quel lampo a riaccendere una fiammella di speranza, poi non si è più avuta la sensazione che la partita potesse tornare in equilibrio, anche per la palese differenza di valori atletici, determinato dall'anticipata partenza del campionato francese. Bisogna guardare avanti, attendere rientri importanti, da Totti a Nesta, da Toni a Materazzi, per rimettere in piedi una situazione complessa, l'approdo all'Europeo assai meno agevole di quanto il sorteggio dei gironi avesse fatto prevedere. Per loro, più una vendetta che una rivincita, per noi non proprio l'ultima spiaggia, aveva garantito Donadoni, però l'esigenza di non trovarsi subito staccati in classifica, con la prospettiva di fare di ogni partita, anche quelle con le più modeste delle rivali, una battaglia per la qualificazione. Apprezzato il rispetto per il nostro inno, da parte di una folla che, in fatto di inni, dispone di quanto ci sia di meglio al mondo, commovente l'omaggio corale a Giacinto Facchetti, campione senza frontiere. Ma poi si è cominciato a fare sul serio e l'Italia, contro una formazione che sul campo non batte dal 1978, ha visto le streghe. Due gol sul groppone in 17 minuti, il primo irregolare, ma soprattutto una sensazione di impotenza, prima che il guizzo di Gilardino riaprisse i giochi, almeno sul piano del punteggio. Ma ci si domandava quanto senso avesse un mezzo esordio, quello di Semioli, in uno scontro di così elevato livello. E anche quale logica guidasse l'insistita ricerca del lancio lungo che in pratica tagliava fuori Cassano, costringendo un preventivato protagonista a recitare da comparsa. Senza contare il tremebondo atteggiamento di una difesa terrorizzata, che nei disimpegni restituiva palla puntualmente, e gli stenti del centrocampo preda del pressing assiduo dei francesi. I cambi in corsa hanno non hanno modificato in termini apprezzabili la situazione, prendiamo e portiamo a casa, in attesa di tempi migliori. Ma sicuramente le premesse non sono di quelle che incoraggiano i sogni degli avviliti campioni del mondo, fa festa soltanto la Francia, come è giusto.

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