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Domenech «Non fischiate l'inno italiano»

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«Aspetterò l'ultimo momento per decidere», ha dichiarato Domenech. Per la composizione della squadra «ho solo l'imbarazzo della scelta», ha detto l'allenatore francese durante la conferenza stampa che si è tenuta a Clairefontaine, nella regione parigina, sede del ritiro dei Bleus. «Per Saha e Makelele non ci sono problemi. La squadra ce l'ho in testa - ha aggiunto - ma per non cambiare le abitudini, aspetto. Ci sono delle piccole incertezze, ma niente di grave. Non prenderò rischi. Non è una guerra tattica nei confronti dell'Italia». Non sono mancate le minacce da parte dei francesi ma Domenech invista gli sportici a non eccedere: «L'inno italiano non deve essere fischiato. Mi piacerebbe che il pubblico francese riconosca il valore degli italiani, che il loro inno non sia fischiato perchè è bello e musicale. Gli italiani meritano applausi almeno all'inizio - ha aggiunto Domenech - non mi dà fastidio che si fischi l'avversario durante la partita, ma non durante gli inni. Non fischiare dimostra nobiltà d'animo e sportività». Intanto Vieira accende gli animi francesi che invece l'allenatore transalpino aveva provato a spegnere: «Quella contro l'Italia non potrà essere una rivincita, perchè una nostra vittoria non cancellerebbe la sconfitta della finale mondiale, nè cancellerebbe la quarta stella che gli azzurri si sono cuciti sulla maglia. Sarà comunque una partita dal sapore speciale, proprio per i trascorsi tra le due formazioni». La sconfitta di Berlino ancora brucia e il centrocampista francese ricorda perfettamente lo storico episodio dell'espulsione del suo capitano. Materazzi, che Vieira ha raggiunto all'Inter, ha fatto sapere di attendere le scuse da Zidane per l'ormai famosa testata durante la finale del 9 luglio scorso. «Sicuramente anche Zidane aspetta ancora di ricevere le scuse per quello che lui gli ha potuto dire... La cosa più importante è che davanti alla Fifa si siano spiegati».

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