di FABRIZIO MARCHETTI SI RIPARTE da zero.
E senza frenesia, cattiva consigliera. Anche nella scalata a un handicap pesante come un macigno. Con un tarlo invece che deve diventare un'ossessione: la penalizzazione e un campionato «lacrime e sangue». Rossi detta il decalogo alla vigilia del difficile esordio in campionato a Milano. Il tecnico vuole catechizzare la squadra e si impone un codice semplice e lineare: «Così come lo scorso anno devo dare un gioco e un'anima alla Lazio, ma voglio che i tifosi dimentichino quanto fatto lo scorso anno. Il nostro calendario è il frutto delle sentenze di calciopoli, ma noi dobbiamo iniziare senza la frenesia di recuperare subito questi punti. Si ricomincia senza fare paragoni con lo scorso anno. Spero solo che i ragazzi scendano in campo con lo stesso spirito dell'ultima stagione e alla fine sarà importante metterci dietro tre squadre». Insomma l'obiettivo è chiaro, niente voli pindarici. «Il gruppo è stato molto rinnovato. Io mi auguro comunque di potere regalare la salvezza nonostante il fardello pesante che ci portiamo dietro. Ora come ora non possiamo proprio commettere l'errore di pensare qualcosa di diverso da questo. E non dobbiamo pensare di chiudere il gap velocemente». La situazione, inevitabilmente, rievoca quel -9 di venti anni fa e si specchia nella figura di Fascetti, ultimo nocchiero dell'indimenticabile impresa griffata di bianco e celeste. Rossi ci ha parlato domenica sera, prima della sfida con l'Anderlecht: «Mi ha dato due consigli, ma ne posso svelare solo uno: mi ha detto che quella squadra aveva dei valori extra calcistici, il resto ce lo teniamo io e lui». Sull'esordio a San Siro: «I ragazzi sono consapevoli di andare ad affrontare una squadra molto forte. Noi giocheremo la nostra gara. Non vinciamo dall'89? Speriamo di infrangere questo tabù». Sulla condizione fisica: «La squadra sta bene, mi dispiace solo che non ho tutti a disposizione, visto che molti sono impegnati con le rispettive nazionali». Infine, una battuta su Foggia: «Può fare bene, ha estro e fantasia, ed è bravo nell'uno contro uno, ma la gente non si deve aspettare che le partite le risolva lui da solo. E poi, comunque, è sicuramente uno che parte bene perché io tifo...Foggia». Oggi l'ala ex-Ascoli sarà presentata ufficialmente a Formello. Lotito intanto celebra l'ultimo mercato biancoceleste: «L'organico è competitivo e unito, questa è una squadra costruita, con parecchi soldi, per il presente ma anche per il futuro, considerata l'eta media che è di 24 anni. Abbiamo speso più di tutti sul mercato, molto di più di venti milioni e io sono intervenuto in fase attiva. Certo partire da -11 non sarà semplice ma è per questo che stiamo percorrendo la strada della giustizia sportiva, anche perchè noi siamo estranei a tutti quello che ci hanno attribuito». Il club non perde di vista Jimenez e aspetta a braccia aperte il ritorno di Oddo dalla Nazionale. Il laterale potrebbe riprendersi la fascia e chiarire la situazione, ristabilendo il giusto feeling con la società già domani, di ritorno dalla Nazionale. Solo il concomitante impegno-test a Formello contro una squadra di Eccellenza potrebbe far slittare la conferenza a venerdì. Capitolo-Jimenez: la società conta di tesserarlo a gennaio, il manager punta addirittura a fargli ottenere un transfer provvisorio per permettergli di allenarsi già con la nuova squadra. Contatti con la Federazione cilena per scegliere la strada più efficace per ottenere lo svincolo. Nelle ultime ore si è di nuovo pensato a un ricorso alla giustizia ordinaria, nonostante la volontà sia quella di rimanere nell'ambito sportivo. Sarà Dozzini, in tandem con Zamorano (ex stella cilena), a stabilire la strada più efficace. Novità sul fronte-arbitrato: la società ha praticamente deciso di andare incontro alle esigenze della Figc. La decisione sulla penalizzazione del club si discuterà davanti al collegio fisso del Coni, composto da cinque elementi e stabilito dal presidente Ronzani (gli altri 4 membri dovrebbero essere Fumagalli, Cecinelli