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Contro la Juventus col 4-2-3-1, ma in vista c'è un 4-1-4-1 a sua misura

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È uno Spalletti euforico quello del dopo-Juve (amichevole vinta 1-0 dalla Roma l'altra sera a Pescara). Euforico e soddisfatto perché alla «prima» con la maglia giallorossa, il suo pupillo Pizarro ha dimostrato di poter fare la differenza. Uno così lì in mezzo può davvero cambiare molto, anche se nella prima uscita ha palesato tutti i limiti di affiatamento dovuti a un inserimento fatto in extremis. Ci metterà forse un po' ad assimilare il sistema di gioco, la velocità della Roma, ma avendo già lavorato con Spalletti a Udine anche questa parte fase dovrebbe essere in discesa. Non è un caso quindi che Spalletti stia costruendo la nuova Roma proprio attorno alle peculiarità del centrocampista cileno. Ma non ci saranno travolgimenti radicali, almeno non all'inizio: perché in futuro si potrebbe passare anche a una difesa a tre al momento improponibile. Il «vecchio» 4-2-3-1 così è tutt'altro che abbandonato e molto probabilmente la Roma, in attesa che tutta la rosa sia veramente a disposizione, ripartirà proprio da quello nella prima in casa in programma sabato prossimo all'Olimpico contro l'Inter. Ma l'idea di avere il cileno lì davanti, da solo sulla linea mediana del campo, affascina Spalletti che proprio nella prima ufficiale contro l'Inter a San Siro aveva pensato a quel modulo: «modificato» poi a misura di De Rossi dopo il forfait in estremis di Pizarro per i noti (?) motivi burocratici. Il cileno è uno di quelli che non perde mai il pallone, che distribuisce gioco, ma ancora non ha la velocità pretesa dal modulo di Spalletti. La preoccupazione di molti è proprio questa, che con lui in campo la Roma possa perdere quell'efficacia, quella progressione, dovuta ai passaggi di prima e al fatto che la squadra sale con una velocità impressionante mandando giocatori in porta da tutte le parti. Proprio su questo Spalletti sta lavorando e si aspetta una risposta altrettanto veloce dall'ex centrocampista nerazzurro. Un problema, semmai, è che Pizarro, con il suo arrivo a Roma, ha tolto il posto a quello che in questa prima parte di stagione era stato il romanista più in forma: Aquilani. Con il cileno dentro Aquilani n nha più assicurata una maglia da titolare e per lui c'è all'orizzonte una stagione fatta di molta panchina. Anche qui starà all'abilità del tecnico far si che il giovane talento giallorosso non perda la strada giusta per arrivare ad essere il fenomeno promesso. Intanto con Vucinic e Martinez fermi ai box, Spalletti ritrova gli acciaccati Totti, Mancini e Taddei assenti con la Juve e che ieri si sono allenati regolarmente. Se al centro della difesa ci sono pochi dubbi (scenderanno in campo Mexes e Ferrari per la squalifica di Chivu), c'è qualche interrogativo sulle fasce. Panucci non è ancora in perfette condizioni (ieri ha fatto differenziato) e il ruolo di fascia sinistra è tuttora «vacante»: Tonetto in pole. Il tecnico ieri è stato operato al ginocchio da Mariani a Villa Stuart e che quindi non ha diretto l'allenamento. Oggi ultimo giorno per sottoscrivere l'abbonamento, mentre sono disponibili i biglietti contro il Livorno e lo Shaktar.

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