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Spalletti: Roma, avanti adagio

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Ma Spalletti ha ben altro in mente a sei giorni dall'inizio del nuovo campionato nel quale la sua Roma è chiamata alla conferma e si trova di, gioco forza, di diritto tra le pretendenti al titolo. È uno Spalletti a 360° che traccia un bilancio del mercato giallorosso, si allinea a Totti sul discorso scudetto, pensa al modulo e passa in rassegna le condizioni fisiche degli ultimi arrivati: l'unico disponibile «vero» è proprio Pizarro. MERCATO Plauso alla Roma per come ha speso i «pochi» soldi a disposizione in un mercato impazzito dopo le sentenze di calciopoli. «Sono stati bravi — attacca il tecnico — abbiamo fatto un buon mercato, abbassando il monte ingaggi e usando al meglio la disponibilità che c'era. Sono soddisfatto di quanto fatto. Si poteva far meglio? Sicuramente sì, ma parliamo sempre di giocatori che ruotavano all'interno di certi prezzi. Un esempio è Vucinic: buon giocatore, anche se sui colpi di testa non lo accompagnano numeri importanti, ma tecnicamente è a posto». Deciso il passaggio sul portiere, uno dei problemi che la Roma non ha risolto. «No, non lo abbiamo cercato... ma ovvio che Buffon l'avremmo preso. Ora però credo sia dura trovarne meglio di Curci e Doni». SCUDETTO Sul discorso tricolore si allinea al pensiero che capitan Totti aveva espresso qualche giorno addietro. «È un profilo giusto quello scelto da Francesco, corretto e soprattutto non presuntuoso, mi da fastidio avere a che fare con i presuntuosi. Ovvio che voglio essere primo da tutte le parti e migliorare le posizioni, ma anche quest'anno ci sarà da lottare e faticare. Il che non vuol dire volare bassi ma essere giustamente consapevoli. Anche io voglio arrivare primo, ma sulla carta ci sono squadre che hanno qualche cosa in più. Eppoi dovremo confrontarci con altre realtà come Palermo e Udinese o la Fiorentina, che parte con la penalizzazione ma ha numeri importanti e con la Lazio. La Roma non deve snobbare nessuno». TOTTI Il ruolo del capitano è una delle cose che Spalletti dovrà risolvere, visto che Totti nei giorni scorsi ha detto chiaramente di voler giocare come prima punta. Qui il toscano non sembra preoccupato. «Totti rende in quella posizione, come rende da trequartista. Giocherà in entrambe le posizioni a seconda delle esigenze della squadra. È un ragazzo molto intelligente e ha già fatto vedere la scorsa stagione che può ricoprire tutti e due i ruoli. È bello come lo scorso anno l'ho dovuto convincere a giocare lì davanti e ora vuole stare solo li. Le sue condizioni? In allenamento toglie le ragnatele dalle porte. Sta bene, deve semplicemente ritrovare il ritmo partita. Ha bisogno di confrontarsi con gli avversari, di subire contrasti. Secondo me può battere anche il suo record di gol a prescindere dal ruolo. Il modulo? Di partenza giocheremo a quattro, ma in qualche partita potremmo anche pensare a una difesa a tre». NUOVI Praticamente solo Pizarro oggi in campo degli ultimi arrivato: non ci saranno ne Vucinic, ne tantomeno Martinez che il tecnico ha trovato più «acciaccato» del previsto. «Il giocatore ha ancora qualche problema al ginocchio, sta un pochino peggio di quello che ci avevano detto. Vorrà dire che contro la Juve sarà l'occasione per far giocare chi finora s'è visto meno». CASSANO E CUFRÈ Inevitabile un passaggio su Cassano che al suo rientro in nazionale indossava proprio quella maglia numero dieci di Totti. «Indossava il 10? Le maglie sono scelte dall'allenatore. A me ha fatto piacere vedere che Antonio abbia giocato una buona partita. Perché io non sono un invidioso». Su Cufrè. «Per noi ha fatto molto e dobbiamo ringraziarlo per aver giocato in un ruolo non suo. Ci siamo parlati, si è presentata una buona occasione per lui e per la società, e tutto è andato a buon fine. Noi non abbiamo forzato la mano, anzi, per comportarci correttamente con lui alla fine siamo anche rimasti fregati vista la vicenda Lee». Già e la Roma adesso lì dietro sarà costretta di nuovo a inventare.

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