Lazio, i nuovi crescono bene
La Lazio vince 3-2 e mostra i suoi gioielli nella prima in un Olimpico semideserto (circa 10 mila spettatori presenti). Contro l'Anderlecht campione del Belgio Rossi può stropicciare gli occhi davanti alle prodezze dell'ultimo arrivato, quel Pasquale Foggia al centro dell'ultima querelle di mercato col Milan. Finte, dribbling e vivacità, un talento puro insomma. Poi c'è Ledesma, che si comincia a scrollare di dosso paure e imbarazzi. Segna e fa segnare, prende per mano la squadra, la comincia a sentire «sua»: la versione migliore da quando indossa la maglia biancoceleste. Infine Makinwa, che quando parte in progressione fa paura. Timbra il cartellino, sbaglia per eccesso di foga altre due occasioni però tiene impegnati almeno due difensori avversari per volta. Cresce anche Quadri, schierato in posizione ibrida ma che traghettato dalla C1 alla A prova a muoversi con profitto tra la linee. Dopo l'eliminazione dalla Coppa Italia patita a Messina arriva qualche buon motivo per sorridere, a meno di una settimana dall'esordio in campionato. Da registrare ancora qualche meccanismo difensivo. Rossi dovrà lavorare ancora, questo è sicuro ma lo potrà fare partendo da nuove certezze con i tifosi che hanno siglato l'armistizio con Ballotta e applaudito a lungo i nuovi, senza risparmiare la consueta contestazione canora nei confronti della proprietà. La cronaca della gara racconta di una partenza sprint dei biancocelesti, capaci di confezionare in dieci minuti almeno tre occasioni solari. Merito di Foggia, una spina nel fianco nella difesa belga: sfiora il gol e regala un assist col compasso a Makinwa. A intervallare lo show del tornante, un colpo di testa ravvicinato di Belleri che fa correre un lungo brivido sulla schiena al portiere avversario. L'Anderlecht sembra poca cosa ma riesce a trovare addirittura l'immeritato vantaggio su punizione. Legear indovina la parabola a effetto e beffa Ballotta al 15': 0-1 immeritato, Ledesma cresce di tono e prova a ispirare la manovra. Il pareggio arriva proprio grazie a una magìa dell'argentino: calcio di punizione a foglia morta, che si spegne dolce e precisa lì dove il portiere belga non può arrivare. Applausi, meritati, prima d'un altro uno-due. Segna ancora l'Anderlecht grazie a un rigore nato da un errore di Ballotta. Il portiere si riscatta respingendo la conclusione di Akin ma l'attaccante fa 1-2 sulla respinta. La Lazio replica con una combinazione supersonica sull'asse Ledesma-Makinwa: verticalizzazione sapiente dell'argentino e stoccata vincente del nigeriano. Nella ripresa arriva la rete di Belleri dopo una rocambolesca azione che il terzino devìa con un destro vincente, trovando la complicità del portiere avversario. Si rivede anche Simone Inzaghi ma il portiere gli nega il gol personale. Finisce così, l'Olimpico applaude. A Milano sarà un'altra musica ma la Lazio vuole continuare a crescere.