Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

dall'inviato LUIGI SALOMONE NAPOLI — Il cammino verso gli Europei del 2008 è tutto in salita.

default_image

  • a
  • a
  • a

E mercoledì proprio a Parigi ci sarà la rivincita della finale di Berlino. Ma gli Azzurri ci arrivano con la lingua di fuori e una squadra che ancora non ha smaltito la sbornia tedesca. Non basta un grande Cassano e il solito gol di Inzaghi, gli ospiti resistono e rovinano la festa del San Paolo. Donadoni sceglie la prudenza dopo la scoppola di Livorno: fuori Marchionni dentro il più collaudato Perrotta. Escluso il figliol prodigo Cassano il resto sotto tutti campioni del mondo, chi più, chi meno. In difesa c'è Oddo dall'inizio al posto di Zambrotta, Barzagli sostituisce l'infortunato Nesta in attacco fiducia a Inzaghi. Gli altri fenomeno sono tutti a casa: Totti per scelta sua, Toni, Iaquinta e Del Piero per scelta tecnica. Dall'altra parte la Lituania dello scalpitante Danilevicius, centravanti del Livorno e del «bresciano» Stankevicius: sconosciuti al grande pubblico gli altri giocatori lituani guidati dal tecnico Liubinskas. Si parte con l'urlo del San Paolo che prova a spingere gli Azzurri. Ma le difficoltà ci sono, eccome. I giganti lituani corrono come matti, pressano in tutte le zone del campo e l'Italia stenta a ritrovare gli equilibri lasciati allo stadio di Berlino. Danelivicius gira di poco alto su ottima percussione Cesnauskis, in pratica un antipasto dell'azione del gol. Al 16' il primo affondo di Grosso, il diagonale del terzino dell'Inter è rimpallato dai difensori ospiti. La Lituania si chiude bene e riparte sempre con Danelivicius che al 20' fa secco Buffon: giusto così e il gelo sulla panchina italiana dopo il ko ferragostano. Ci vorrebbe un colpo di genio per riaccendere l'Azzurra umiliata dagli avversari e allora spunta il talento di Antonio Cassano da Bari Vecchia. Il fenomeno del Real rialza l'Italia con un tentativo fallito di poco. Qualche secondo e, su ottimo assist di Perrotta, mette a sedere un paio di pennelloni lituani e apre la porta al tap-in vincente di Pippo Inzaghi: 1-1. Il San Paolo frigge di entusiasmo, è un bolgia e Cassano si esalta con tocchi straordinari e un paio di giocate che fanno stropicciare gli occhi ai tifosi napoletani. Tant'è, il genietto azzurro è il padrone della scena e solo una parata di Karcemarskas gli nega il gol del vantaggio prima del fischio finale del primo tempo. Tutti sotto la doccia a riflettere perché i lituani non sono male e hanno molta più birra in corpo rispetto ai nostri ancora senza campionato per colpa di Calciopoli. Si riparte senza cambi e ma con l'obbligo di vincere perché la Francia ha battuto la Georgia e non c'è tempo da perdere. Gli azzurri spingono, si appoggiano di più sulla destra dove Oddo finalmente comincia a sfornare cross per Superpippo. L'Italia c'è, spinge, il San Paolo suona la sveglia col «popopo» e la squadra risponde. Proprio il centravanti si porta il pallone sul destro dentro l'area ma il portierone lituano è un polipo. Pochi secondi e ancora Karcemarskas è prodigioso su una staffilata di Cassano. Gli ospiti sono in apnea, Donadoni si gioca la carta Marchionni, fuori De Rossi per un 4-3-3 d'assalto ma solo sulla carta. I minuti passano, i muscoli non girano al massimo, l'Italia attacca senza grandi sussulti quasi la gara si fosse fermata lì sul più bello. Tanta volontà ma poche idee anche perché la Lituania è arroccata tutta dietro a conservare il prezioso pareggio. Donadoni capisce gli stenti e si gioca il jolly. In campo anche Gilardino per Perrotta con una formula che più offensiva non si può. Cassano inventa, Inzaghi stavolta fallisce l'appuntamento ma l'Italia tiene gli avversari dentro la propria area di rigore. Le provano tutte gli azzurri ma non ne va bene una. Finisce male la prima uscita della maglia con le quattro stelle.

Dai blog