All Blacks ko al Tri Nations
Entrambe le strisce interrotte dall'elettrizzante 21-20 con cui gli Springboks di White ritrovano l'orgoglio ferito ma mai domo battendo gli All Blacks dopo un anno di trionfi dei tutti neri. Nel sole di Rustenburg i Boks partono subito bene, rimanendo fedeli alle basi storiche del proprio rugby : grande pressione degli avanti nei punti d'incontro, rush defense, affidabilità nei calci di spostamento e nei fondamentali del pack. Nonostante ciò è degli ospiti la prima meta, con Carter che plana tra i pali dopo una combinazione Jack-Collins. La trasformazione fissa il 6-10 al 20', ribaltato 2' dopo dalla meta di Habana su intercetto, i calci di Pretorius, il migliore del Sudafrica, e Carter sanciscono il 13-13 all'intervallo. Nel secondo tempo i Boks dominano in touche e il risultato è la bella meta di Wannenburg, ma al 66' la segnatura di Rockococko su delizioso invito al piede di Muliaina regala l'ennesimo ribaltamento nel punteggio, 18-20. A questo punto i sudafricani trovano ancora la forza di reagire e al 79' Pretorius piazza la punizione del 21-20 definitivo. Il Tri-Nations resta saldamente nelle mani degli All Blacks in virtù delle vittorie precedenti, ma gli Springboks respirano. A Treviso la prima Supercoppa italiana (vittoria 26-12 del Benetton sull'Overmach Parma) offre uno spettacolo a dir poco scadente: scorrettezze, scarsa disciplina di gioco, troppi cartellini gialli, disorganizzazione. Difficile nutrire speranze per la crescita del rugby italiano se il livello dei migliori club resta questo. Le società non sembrano in grado di seguire i progressi della nazionale. Emblematiche le parole del ct azzurro Berbizier che sta per partire per Francia e Inghilterra per visionare gli azzurri che giocano fuori: «Sono disilluso. Se il livello del campionato italiano è questo facciamo fatica a confrontarci all'estero, troppa differenza nella disciplina. Speriamo si possa fare meglio».