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Tennis, l'ex leader mondiale all'ultimo torneo della carriera

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Agassi, quattro ore per un sorrisoAgli Us Open l'americano si aggiudica la «battaglia» con Baghdatis

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In una lunga carriera di guardone professionista faccio fatica a trovare più di cinque o sei incontri più appassionanti di quello che l'altra notte Andre Agassi ha giocato e vinto contro il cipriota Marcos Baghdatis, la scoperta più interessante di questa stagione tennistica. Questo Baghdatis si era rivelato all'inizio dell'anno raggiungendo a sorpresa la finale dell'Australian Open ed anche se non si era più ripetuto agli stessi livelli aveva comunque confermato qualità non solo tennistiche molto interessanti. Andre Agassi, avendo annunciato da qualche mese che questo sarebbe stato l'ultimo torneo della sua lunga e brillante carriera, determina automaticamente, ogni volta che va in campo, un evento ogni partita potrebbe essere per lui l'ultima. Ebbene allo scadere della mezzanotte, dopo ben 3 ore e 48 minuti di gioco è finita con Agassi vincitrore in cinque set dopo una serie incredibile di situazioni contrastanti. Agassi si è aggiudicato con relativa sicurezza i primi due set, ha perso il terzo poi ha preso un vantaggio di 4 a 0 nel quarto che avrebbe dovuto essere definitivo. Non credo che Agassi si sia distratto pensando di avere già vinto, è invece successo che Baghdatis ha preso tutti i rischi possibili infilando cinque giochi consecutivi e finendo per vincere il set. Non solo ma il giovanotto, che alternava colpi straordinari ad atteggiamenti di esaltazione che risultavano comunque più divertenti che fastidiosi, prendeva anche un break di vantaggio all'inizio del quinto set. Agassi lo recuperava ma ci si chiedeva, ricordando i suoi 36 anni, fino a quando avrebbe potuto tenere. Invece è accaduto l'incredibile perché sul 4 pari Baghdatis è stato aggredito dai crampi che lo hanno costretto ad atteggiamenti quasi comici. L'intervento del fisioterapista non ha potuto far molto però, come spesso succede in questi casi, Agassi ha avuto i suoi problemi a mantenere la concentrazione. Ha commesso, ad esempio, uno dei due doppi fallo dell'incontro ed ha dovuto annullare due delicate palle break che avrebbero mandato Baghdatis a servire per il match. Alla fine ha vinto Agassi per l'entusiasmo del pubblico ed è finita con l'abbraccio tra i due giocatori e dichiarazioni di reciproca stima e rispetto. Chi si sorprende che a 21 anni Baghdatis abbia resistito di meno di Agassi, che ne ha compiuti 36 lo scorso aprile, non sa che la tenuta fisica e nervosa vanno di pari passo e che Agassi di queste vicende in carriera ne aveva vissute molte di più. Inoltre se questo Baghdatis anziché coincedere al pubblico atteggiamenti divertenti ma richiedono energie, si fosse occupato di più della partita probabilmente avrebbe vinto. Comunque va bene per il torneo che avrà nella prossima partita di Agassi (contro il tedesco Benjamin Becher che dopo il nostro Volandri ha battuto anche Grosjean) un altro evento mediatico per non parlare della possibilità di avere al quarto turno una sfida tra Agassi e Roddick che farebbe la fortuna dei bagarini. L'incontro di Agassi mi ha sottratto tutto lo spazio ma credo ne valesse la pena. Mi limito a ricordare che Federer ha battuto l'inglese Henman senza umiliarlo come aveva fatto a Wimbledon mentre Tatiana Garbin ha sciupato un set ed un break di vantaggio contro la giapponese Sugiyama.

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