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Iniziano le qualificazioni a Euro 2008: gli azzurri (Raiuno, ore 21) sfidano la Lituania

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Garantisce che non ricorda «neppure da che parte» lo tirò quel rigore che precluse agli azzurri la finale del mondiale. Ma qualche cosa dentro Roberto Donadoni la deve ancora avere, se ammette che guarda l'entusiasmo dei campioni del mondo di Berlino e gli viene voglia di giocare di nuovo. Magari per calciare bene dal dischetto, anche se non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Il destino lo ha portato a cominciare la seconda carriera azzurra proprio al San Paolo (l'amichevole di metà agosto a Livorno con la Croazia è stato solo un episodio dagli scarsissimi contenuti tecnici) ed il ct della nazionale preferisce pensare positivo: «Vedo il calore di Napoli, ci darà una mano contro la Lituania. Nel '90 fu diverso? Ma allora c'era in campo un giocatore come Maradona, era una serata particolare. Domani (stasera, ndr) Napoli sarà doppiamente azzurra». Questo però «non basterà a battere i lituani nella partita di esordio dell'Italia alle qualificazioni europee: dovremo giocare una grande gara». Esagera: basterebbe una diligente interpretazione dell'incontro a superare i lituani che sono sì tosti e agonisticamente dotati, «ma - ammette persino Donadoni - di individualità non ne hanno proprio». L'Italia invece è un'altra cosa: stasera (20.50, diretta Raiuno) rientrano molti degli eroi di Germania, ai quali si aggiunge il talento sfacciato (in tutti i sensi) di Cassano. «Per me è un ragazzo semplice che ha grandi qualità calcistiche e poca voglia di riflettori. Spero dia seguito al suo buon inizio di stagione». Non ne annuncia l'inserimento in formazione, semplicemente perché sostiene di non avere ancora deciso l'undici di partenza («lo farò dopo la rifinitura del mattino»). Intanto ha convocato i sampdoriani Palombo e Delvecchio per supplire alla defezione di Ambrosini, tornato a casa per infortunio. L'allenatore ammette però che il modulo sarà un 4-3-3: in attacco il barese dovrebbe far parte di un tridente con Inzaghi e Marchionni. A centrocampo Gattuso, Pirlo e De Rossi, che ha recuperato dal lieve infortunio, mentre in difesa davanti a Buffon a destra Oddo dovrebbe prevalere su Zambrotta (se non altro perché l'ex juventino potrebbe tornare utile nella sfida ben più densa di significato e tensione con la Francia a Parigi), il capitano Cannavaro avrà al fianco Barzagli ed a sinistra ci sarà Grosso. Prima della partita, quando ancora gli azzurri saranno negli spogliatoi per non minarne la concentrazione, sfilerà la coppa del mondo: per Napoli è soprattutto l'occasione di festeggiare il mondiale, per Donadoni è quella di dimostrare che si può essere bravi ct senza essere stati a lungo allenatori. Lui intanto interpreta il ruolo senza l'appeal da duro di Lippi ma con inappuntabile dialettica. Per questo a Totti che parla di rientro l'anno prossimo, ricorda che l'accordo «era che ci sentissimo di volta in volta verificando lo stato di forma. Anche per non dare l'impressione che esistano figli e figliastri». Ed agli inviati della tv francese, che lo inseguono per parlare della sfida di mercoledì a Parigi, ribatte che lui adesso parla di quella con i lituani, «una gara comunque da emozioni forti». Magari non come quelle del 1990, che dice di avere dimenticato ma tutto il resto d'Italia ricorda bene.

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