L'osservatorio
Calendari scritti, secondo copione e secondo appuntamenti dettati da Lega e Federazione, ma sembra che rimanga in sospeso la minaccia dei ricorsi ai tribunali ordinari, con il pericolo che i programmi non siano poi così solidi come i vertici calcistici vorrebbero farli apparire. Doveva essere anche la giornata dedicata all'incontro tra la dirigenza juventina e quella del calcio, per un confronto sulla possibilità di evitare le scadenze del Tar. Non ne è uscita alcuna decisione ufficiale, voci di corridoio suggeriscono che una riduzione della penalità da scontare in Serie B, proposta dalla Federcalcio, potrebbe trovare rispondenza nella controparte. A conferma, se mai ve ne fosse stata la necessità, che la Juventus ha perduto un paio di scudetti, ha perduto anche la Serie A per la prima volta nella sua storia (anche se gli archivi parlano di un antico ripescaggio), ma non ha perduto un briciolo della sua insopportabile arroganza. Parlano, con una spocchia ben nota, di difesa dell'onore, di tutela dei tifosi. Sorvoliamo sull'onore, per non cadere nella bestemmia, ma i tifosi da tutelare sono gli stessi che avevano festeggiato e osannato i trionfi ottenuti con la frode e con la prevaricazione resa possibile da un ingiustificato potere politico. Agli inguaribili romantici resta la speranza che qualcuno di questi signori rivolga un pensiero allo stile e ai comportamenti di Gianni Agnelli e faccia capire alla gente che può anche fare atto di umiltà senza perdere prestigio. Ma infine si torna negli stadi, a parlare di campionato, sulla scia magari di qualche emozione estiva rilevante, tipo San Siro e San Paolo, un po' di ossigeno per la fiducia dei tifosi, vicini a un allarmante disamore. Partenza abbastanza morbida per la Roma, ma alla terza giornata già arriva in visita all'Olimpico la grande favorita del campionato, quell'Inter alla quale hanno regalato il ruolo più ambito le disgrazie juventine, ma anche i modesti scivoloni del Milan, trattato con sgradevole riguardo. La Lazio, penalizzata e costretta a rincorrere, favori dal computer non li ha certo avuti: subito il Milan al Meazza, poi Palermo e Chievo illustri seconde linee. Ma non è detto, ammesso che i calendari possano influire sull'esito finale, che affrontare la prime della classe in fase di rodaggio debba essere per forza un handicap.