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Basket, un francese dal carattere difficile alla corte di Repesa

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Intanto qualcosa si muove nel reparto lunghi: oggi dovrebbe sbarcare nella capitale il francese Jerome Moiso. Non fosse per il calvario che, per colpa di un'errata diagnosi di problemi al cuore, l'ha tenuto fermo per oltre un anno si griderebbe al colpaccio. Il ragazzotto transalpino, un'ala-pivot, è stato uno dei prospetti europei più fulgidi sbarcati negli Usa. Peccato che alle premesse non sia poi seguita la sostanza. Dopo due stagioni nell'Università di Ucla Moiso, 208 centimetri nato nel 1978, fu scelto da Boston nel 2000 con il numero 11. Poi tanto girovagare nella Nba senza grandissimi acuti. Più per colpa di un carattere indolente che per le qualità tecniche. «È un giocatore - dice di lui Federico Buffa, voce di Sky ed intenditore del basket Usa - che ricevuta la palla sa cosa fare e bene. Il problema è che spesso la sua mente vaga altrove». Se convincerà lo staff tecnico capitolino per lui è pronto un contratto di un anno. Intanto Brunamonti continua a seguire con grande interesse Brandon Hunter, lo scorso anno a Napoli. F. Fab.

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