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di SIMONE PIERETTI LAZIO eliminata dalla coppa Italia per mano di un idolo biancoceleste: il Messina ...

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Al San Filippo finisce 4 a 2 per i siciliani. Gli uomini di Rossi gettano alle ortiche la qualificazione nel primo tempo supplementare, ma per tutta la partita soffrono contro una squadra dignitosa ma non irresistibile. In difesa i maggiori problemi: sarà necessario intervenire in questi ultimi giorni di mercato. Neppure il tempo di centrare la palla e il Messina è già in vantaggio. Affondo sulla destra di Zoro, Stendardo respinge il cross dell'ivoriano come può e Iliev, appostato al limite dell'area di rigore, fulmina Ballotta con una rasoiata di sinistro. Sono passati appena settanta secondi: Messina uno, Lazio zero. La squadra biancoceleste accusa il colpo e cerca di riordinare le idee, il Messina capisce le difficoltà dei propri avversari va all'arrembaggio. Gli uomini di Delio Rossi sono alle corde e quando, al quarto minuto, i peloritani trovano il raddoppio, l'avventura in coppa Italia sembra davvero finita. Dalla bandierina il cileno Cordova «taglia» un pallone velenosissimo che Zauri, appoostato sul primo palo, mette nella propria porta. Sembra finita, ma la Lazio non molla. Il tempo di gonfiare il petto e si riparte. Rocchi scambia sulla trequarti e lascia partire un destro che Storari non trattiene: Pandev è in agguato e di destro mette la palla sotto la traversa rianimando le speranze dei laziali. Ma il Messina non placa il proprio furore agonistico: Zoro e Iliev solcano la corsia di destra, Floccari svaria su tutto il fronte offensivo. la Lazio cerca di riordinare le idee, ma sono gli uomini di Giordano a sfiorare il terzo gol poco prima della mezz'ora con Rezaei, che da distanza ravvicinata, si vede respingere la propria conclusione da Stendardo che salva sulla linea di porta. Nelle retrovie si soffre la freschezza atletica degli attaccanti siciliani, in mezzo Ledesma stenta a tessere le trame offensive di gioco, Mudingayi canta e porta la croce. Rocchi e Pandev, senza troppa fortuna, cercano il giuzzo vincente di fronte ad una difesa non proprio impeccabile. Poco prima dell'intervallo Pandev serva Rocchi che prova a sorprendere Storari: l'estremo difensore si salva in angolo. Nella ripresa lo spartito non cambia: il Messina riparte con il piede sull'acceleratore e sfiora il terzo gol. Floccari si libera e calcia a rete colpendo il palo, Di Napoli non ne approfitta. La difesa laziale balla, ma le responsabilità vanno necessariamente condivise con tutti i reparti della squadra: sulle corsie esterne spesso manca il raddoppio di marcatura, in mezzo non ci sono idee. Il Messina continua ad imperversare, la Lazio cerca di rialzare la testa. Delio Rossi inserisce Tare per uno spento Manfredini ma le cose non cambiano. Al 19' Ballotta deve superarsi per salvare su Di Napoli che, a tu per tu con il portiere, fallisce un'occasione propizia. Giordano richiama in panchina Floccari per lasciare spazio ad Alvarez. Ma nel momento migliore dei peloritani la Lazio trova il pareggio con una pennellata di Pandev che da 25 metri supera Storari con un calcio di punizione calibratissimo. Il Messina accusa il colpo, la Lazio prova ad affacciarsi con coraggio dalle parti dell'area messinese. Ci prova Tare, senza fortuna. Poi ancora l'albanese, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, non sfrutta al meglio l'opportunità. Sul rovesciamento di fronte l'egoismo dell'ex giallorosso Alvarez nega il vantaggio ai padroni di casa. Nel recupero Ballotta compie un vero e proprio miracolo ipnotizzando Di Napoli. Si va ai supplementari. La Lazio ci prova, va avanti, spinge. Oddo calcia alle stelle una punizione da distanza considerevole. Ma il Messina al 7' del primo tempo supplementare trova nuovamente il vantaggio con Di Napoli, lesto ad approfittare di un pallone vagante in area laziale. Cinque minuti più tardi ancora Di Napoli supera Ballotta: è il 4 a 2 che chiude virtualmente la partita. Oddo esce e saluta la sostituzione con un gesto di nervosismo, Rocchi riaccende una flebile fiammella, siglando a sei minuti

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