Weekend della verità per Oddo a Milano
Jimenez arriva allo scontro con la Ternana, la Lazio aspetta infuriata un'ufficialità che non c'è. E il tempo scorre inesorabile, mentre la trattativa che sembrava già chiusa assume i contorni del giallo. Il cileno, fuori rosa fino a ieri, ha raggiunto i compagni nel ritiro di Spoleto. C'è stato un confronto serrato con i dirigenti umbri: il trequartista ha battuto i pugni sul tavolo, chiedendo di essere liberato, considerando la sua posizione da emarginato. La società ha risposto di «no», sottolineando addirittura che con la Lazio non sarebbe mai esistita una trattativa. Poi è stato chiesto al giocatore di firmare un documento per accettare di rimanere ai margini della squadra. Un escamotage per aggirare il rischio di una potenziale vertenza (prevista dall'articolo 7 dell'accordo collettivo, che prevede il 20% di retribuzione lorda in più in casi del genere): in fondo il rischio concreto era configurare una situazione di eventuale mobbing ai danni del tesserato. Jimenez si è quindi unito ai compagni, ora è in ritiro. È infuriato e provato da un estenuante tira e molla che sembra un tunnel senza fine: è rimasto fuori rosa per un lungo periodo, coltiva da due settimane un proposito soffocato dai riscontri. Ha già un accordo di massima con la Lazio (circa 500 mila euro fino al 2011) ma è costretto ad aspettare l'epilogo del mercato con il fiato sospeso. Lotito, a Cortina per accelerare l'operazione con Longarini, è stato informato in presa diretta del negativo evolversi della situazione. Lo scenario è però in evoluzione, si gioca sul filo dei nervi ma il club biancoceleste ostenta ancora tranquillità. Spera di chiudere il discorso, nonostante i segnali arrivati ieri. In mattinata, a «Mondo Lazio», dalle frequenze di Rsa, il manager Dozzini aveva espresso il suo ottimismo. «Con la Lazio non ci sono problemi e non avrebbero dovuto esserci neanche con la Ternana, però al momento siamo fermi. Comunque - ha aggiunto Dozzini - nessun'altra società ci ha contattato. C'era stata un'offerta del Bayern Monaco, che si è però chiusa nel momento in cui la Ternana ha avanzato una richiesta troppo elevata. Noi stiamo collaborando con la Ternana e io personalmente ho un ottimo rapporto con il patron Longarini, anche se lui non ha un ruolo dirigenziale. Quello che posso dire è che ci sono zero possibilità su un milione che Jimenez resti a Terni». Sul disagio del giocatore. «Vigileremo affinché il calciatore non venga leso soprattutto come lavoratore, visto che la situazione gli sta procurando grande stress. Jimenez si allena con gli altri fuori rosa e il ritardo del suo sbarco a Roma non giova certo alla Lazio né al giocatore stesso, che ha perso del tempo utile per l'inserimento nella nuova squadra e di conseguenza danneggia anche la Ternana, che cedendolo in prestito con diritto di riscatto della comproprietà a favore della Lazio, ha tutto l'interesse che il giocatore sia valorizzato». Fase di stallo sul fronte-Oddo. Il rientro di Galliani e Bronzetti dalla Spagna potrebbe chiarire la posizione del laterale. Lo stop forzato, e prolungato, di Behrami consiglia al club di guardarsi intorno nel caso in cui riuscisse a chiudere l'operazione per il campione del mondo: si insiste per Foggia, seguito dallo scorso aprile. Non si perde di vista neanche Vascak del Treviso, sempre valida l'ipotesi di Mutarelli esterno con Mudingayi centrale. Ieri Rossi, in mattinata a Vignanello per seguire la Berretti, ha tenuto a rapporto la squadra per 40 minuti prima dell'allenamento: chiede concentrazione e applicazione in vista della sfida di domani a Messina, da affrontare in emergenza tattica (anche l'altro esterno Mauri, come Tare, è in forte dubbio per la trasferta siciliana). Si ragiona proprio sul fronte-esterni e su altri potenziali movimenti. Si cerca sempre un difensore centrale di spessore, ma le strade che portano a Barzagli e Bonera sono in salita. Piacciono sempre Motta e Andreolli. Capitolo-società: accolta l'istanza per presenziare, da terza interessata, alla richiesta di B per il club