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di DOMENICO LATAGLIATA MENO male che era depresso.

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Chi? Il sistema, l'Inter, Carraro, Petrucci e via così. Ha voglia di mostrarsi e lo fa per più di un'ora. Difendendo se stesso e la Juve, naturalmente: «Ci vogliono le prove per accusare le persone e qui ci sono solo ipotesi. De Santis non era un amico della Juve: è stato detto che era parte di un sistema. Ma nessuno ha detto, per esempio, che prima di Milan-Juve del 2005 arbitrò Fiorentina-Milan: i rossoneri vinsero e non ebbero squalificati, mentre noi giocammo a San Siro senza Ibra». Avanti un altro: «Il mio compito era solo quello di proteggere la Juve e c'era più di un avversario, a cominciare da Carraro». E le schede telefoniche internazionali regalate a Bergamo? «È giusto che una persona tuteli il proprio lavoro. Quello che ha detto poi Mancini mi fa pensare: evidentemente sapeva tutto, quando ha detto che avrei risposto in opportuna sede». E le griglie degli arbitri pilotate? «C'è un sorteggio, io ho parlato di arbitri migliori perché più capaci. Qui c'è una grande differenza fra la realtà e una forzata interpretazione. Io facevo gli interessi della Juventus: le società di calcio devono essere gestite da persone capaci. Nell'ultimo anno abbiamo vinto legittimamente lo scudetto di serie A, della Primavera, della Beretti e degli Allievi». Nessun dubbio. Solo certezze: «A Foti è stato applicato l'articolo 1, con me e Giraudo è stato utilizzato un ibrido giuridico fra l'articolo 1 e l'articolo 6. Il sistema Moggi non c'era: lo dimostra anche il fatto che tutti quelli che erano imputati sono stati graziati o quasi, a eccezione di me o Giraudo. Gli arbitri sono stati tutti assolti: siamo stati definiti corruttori senza i corrotti. Non ci hanno detto quali gare sono stato oggetto dell'illecito e con quali arbitri. Il calcio italiano è in mano a dilettanti allo sbaraglio». E l'Inter? «Sento parlare di scudetto degli onesti: ma è onesto chi fa giocare qualcuno con un passaporto falso (il riferimento è a Recoba, ndr). E Guido Rossi non venga a dire che non sapeva niente, quando era consigliere dei nerazzurri». Nessuno sconto nemmeno per Franco Baldini («L'onestà è un'altra cosa. Lo scudetto semmai lo dovevano dare alla Roma, che ha fatto un gran campionato con dei ragazzini, comportandosi bene perché Baldini se n'era andato») e per Petrucci: «La colpa è anche sua: non si può mettere un ex consigliere dell'Inter a fare il commissario».

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