Salta la conciliazione ma ora si spera La Figc concede al club l'arbitrato

Conciliazione fallita, ma questo non deve trarre in inganno: gli stessi avvocati della Federcalcio hanno convenuto che sarà necessario un nuovo incontro all'Arbitrato del Coni per dirimere la controversia. «C'è stata una feconda discussione — ha dichiarato al termine della riunione di ieri pomeriggio il conciliatore Maurizio Benincasa — è emersa la volontà della Lazio di continuare la contesa all'interno dell'ordinamento sportivo. La Federcalcio ha apprezzato molto tale disponibilità manifestando la volontà di affidare ad un giudizio arbitrale la soluzione di questa controversia». In teoria, l'Arbitrato del Coni non sarebbe preposto ad emettere un giudizio su sanzioni di penalizzazioni inflitte alla società, ma ieri, in sede di conciliazione, è stata accettata una deroga all'articolo 27 dello Statuto federale che di fatto rimetterà tutto nelle mani degli arbitri. Saranno tre: ogni parte sceglierà il proprio. Un terzo verrà nominato dal presidente della Camera di Conciliazione Pier Luigi Ronzani. I tempi dell'Arbitrato non sono stati ancora resi noti, anche perchè la Lazio dovrà prima presentare l'istanza: lo farà oggi, al massimo nella giornata di domani. Il lavoro dei legali Gian Michele Gentile, Ugo Longo, Felice Pulici e Fabio Viglione è stato encomiabile: il collegio degli avvocati della società biancoceleste ha puntato sulla sentenza di secondo grado emessa dalla Corte Federale che avrebbe fatto una «reformatio in pejus», ovvero avrebbe peggiorato la prima sentenza della Caf. Stiamo parlando dei punti di penalizzazione comminati per la violazione dell'art. 1 che in primo grado erano stati sette per le tre partite con Parma, Chievo e Bologna, più la presunta violazione dell'art. 6 che aveva determinato, con l'accusa di illecito sportivo per responsabilità diretta, la retrocessione all'ultimo posto in classifica. La Procura, davanti alla decisione del giudice della Caf Cesare Ruperto, non aveva impugnato la decisione ritenendo evidentemente congrua la penalizzazione sia per l'illecito sportivo sia per la violazione dell'art. 1. L'unica istanza presentata nell'occasione da Palazzi era stata quella di far rientrare nell'art. 6, ovvero illecito sportivo, anche la sfida del Bentegodi contro il Chievo del 20 febbraio 2005. Nel secondo grado gli avvocati hanno smontato la tesi accusatoria per quanto riguarda l'illecito sportivo di Lazio-Brescia. Rimasta in piedi l'accusa per la violazione dell'art. 1 estesa a quattro partite (la partita Lazio-Brescia, pur non rappresentando violazione dell'art. 6 era stata considerata come violazione dell'art. 1 n.d.r.), la società era uscita con una condanna di 41 punti di penalizzazione: ovvero i meno 30 punti del campionato 2005-06 ed altri 11 punti da scontare nella prossima stagione. Una sentenza eccessivamente afflittiva. La Lazio ha chiesto alla Camera di Conciliazione l'azzeramento della penalizzazione inerente alla prossima stagione. C'è la volontà sia da parte della Lazio, che dalla parte della Federazione, di dirimere la questione all'interno dell'ordinamento sportivo. Probabile che l'Arbitrato possa essere convocato tra il 30 ed il 31 agosto. Di certo, essendo un procedimento d'urgenza, verrà preso in esame prima dell'inizio del prossimo campionato. La Camera di Conciliazione ha concesso un grado superiore di giudizio mettendo mano allo Statuto federale ed aggrappandosi ad una deroga: non era mai accaduto prima d'ora. Un segnale che lascia più di qualche speranza.