Gli apripista della Juve
Ma anche le istanze della Figc e del Coni sono state respinte: il Tar è competente in materia e quindi il ricorso non è inammissibile. E se a una prima lettura sembrerebbe una giornata pro-Figc, in realtà le cose si stanno mettendo bene per il club bianconero che ha trovato un tribunale a cui rivolgere legittimamente le proprie istanze. Senza entrare nel merito dell'istanza, è stata un'ordinanza lampo quella della sezione Terza ter del tribunale amministrativo, presieduta da Francesco Corsaro, a poche ore dalla chiusura dell'audizione; talmente rapida che ha spiazzato gli stessi legali dei ricorrenti che in mattinata prevedevano tempi decisamente più lunghi. Un giudizio quello del Tar che non sospende l'inibizione di 5 anni dalle cariche federali comminata ai due ex dirigenti bianconeri e che quindi potrebbe esser considerato dai più come una sconfitta, ma che invece i legali di Moggi e Giraudo valutano positivamente. «Non è stato respinto il ricorso, ma solo la richiesta di sospensione - ha puntualizzato il professor Franco Gaetano Scoca, che ha assistito Giraudo nella causa al Tar del Lazio - i giudici si sono limitati a non accogliere l'istanza cautelare, e non si sono pronunciati sulla fondatezza del ricorso. Dal punto di vista procedurale, quindi, è positivo». Dello stesso avviso, anche se con più prudenza, Paolo Trofino, legale di Luciano Moggi, che definisce l'ordinanza interlocutoria. «Per noi non è negativa - ha detto - in quanto pur respingendo il provvedimento cautelare di sospensione, il Tar riconosce il danno esistente al mio assistito e la propria giurisdizione, quindi considera ammissibile il ricorso. Non affronta il merito ma lo rimanda alla cognizione di un momento successivo. In teoria successivamente potrebbero anche darci ragione». Anche Chiappero, il penalista torinese che ha assistito Giraudo nelle varie fasi del processo di Calciopoli, non è del tutto insoddisfatto dell'ordinanza del Tar. «Il ricorso - spiega - è stato giudicato ammissibile e quindi non ci hanno chiuso le porte in faccia». Nel dispositivo l'ordinanza, oltre a riconoscere la legittimità della giurisdizione del Tribunale amministrativo spiega che «il danno paventato dal dimissionario Moggi e da Giraudo, per quanto attiene ai paventati profili patrimoniali non presenta i connotati dell' attualità, laddove quello morale, parimenti rappresentato, potrà trovare piena tutela nella successiva fase del merito ove quest'ultima si concluda in senso a loro favorevole». Ma i legali, anche se parzialmente soddisfatti, non gettano la spugna e proseguiranno la loro battaglia presso il Consiglio di Stato e la Corte Europea. Avanti un altro, altri ricorsi sono dietro l'angolo e forse il Tar potrebbe prendere in esame quello juventino già il 30 o il 31 agosto: campionati sempre più in bilico anche se dalla Figc continua a professare ottimismo.