di FABRIZIO FABBRI CI HA messo un pò più di 30' l'Italbasket a svestire i panni di ...
Alla fine, resuscitando dalla panchina Stefano Mancinelli, uno degli enigmi delle prime uscite, l'Azzurra ha riportato nella normalità la partita con gli africani, chiudendo vittoriosa 64-56 e staccando il biglietto per gli ottavi di finale con due giornate d'anticipo dalla fine della prima fase. Ora ci sarà da giocare per due obiettivi: il miglior piazzamento possibile e per cercare di rendere la vita difficile agli Usa delle stelle Wade, Anthony e James. Che saranno gli avversari dell'affascinate sfida di oggi (ore 12,30, diretta Rai2) con il ricordo della sconfitta che l'Italia gli propinò due anni fa a Colonia minando le certezze della squadra allenata allora da Larry Brown che nelle successive Olimpiadi ateniesi rimediò una figuraccia storica. Per l'orgoglio ed il primato in classifica c'è da credere che questa rinnovata selezione di fenomeni della Nba cercherà di spazzare via l'Azzurra, che, libera dall'incubo del passaggio alla seconda fase, potrà però cercare di mettere in difficoltà i titolati avversari. Se si dovesse fare la conta del talento non ci sarebbe partita, nemmeno a tresette, ma in seno al gruppo di Recalcati, scampata la grande paura con il Senegal, c'è la certezza di fare bella figura. Non ci saranno, c'è da giurarlo, i cali di tensione che hanno messo in dubbio l'esito della sfida con la nazionale africana. Il peccatino di presunzione infatti poteva costare caro perché Basile e compagni hanno litigato per un bel pò con il ferro tirando dal campo con percentuali da brivido che al 20' (6/17 da 2, 4/20 da 3 per un totale 28% a cui si è aggiunto il 4/10 ai liberi) facevano sembrare la truppa azzurra più simile ad un gruppetto di dopolavoristi che all'invitta squadra ammirata contro Cina e Slovenia. Nemmeno l'intervallo ha prodotto risultati, anzi il solco che al 20' segnava il -3 (28-31) s'è aperto alla doppia cifra di distanza (30-40). Basile ha continuato il suo litigio disperato con il ferro e Belinelli si è distinto in meglio di ben poco. Ma quando lo spettro del capitombolo è sembrato materializzarsi ci si sono messi i muscoli di Mancinelli e Michelori a suonare la riscossa, risvegliando dal torpore il duo trevigiano Mordente-Soragna che ha ferito dalla lunga riportando così nel limite delle decenza le percentuali. In difesa, per i senegalesi, la strada del canestro s'è chiusa e la pratica è stata archiviata con il successo tricolore. Accolto con un bel sospirone di sollievo e con la testa che è subito volata avanti. Gli avversari di questa mattina saranno quelli visti spesso in tv. Bisognerà allora fare tesoro della filosofia di Mordente per non trovarsi con le gambe tremanti: «La Nba in tv non la guardo. Lo farò solo quando ci giocherà il mio ex compagno Bargnani».