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Oggi terza gara dei Mondiali

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30italiane, diretta su Rai 3). La squadra africana è ferma a zero punti in classifica, ma nella prima due gare disputate, contro Slovenia e Portorico, non ha sfigurato. «Li ho visti - dice il Commissario Tecnico Carlo Recalcati - e mi hanno fatto un'ottima impressione. Non sono solo giocatori molto potenti ma hanno anche un'ottima organizzazione di gioco. L'errore più grosso sarebbe pensare di essere difronte a dei buoni atleti e nulla più. Hanno discreti fondamentali e sono bravi nelle conclusioni dalla distanza. Per noi sarà un piccola prova di maturità». Pensare di passeggiare sarebbe colpa gravissima per l'Italbasket che dopo il successo sulla Slovenia si trova ora in testa alla classifica del girone D, affiancata agli Usa, imbattuta. «Ma la vittoria di domenica, seppur importante sarebbe azzerata da un passo falso contro il Senegal. Per questo dovremo mantenere alta la concentrazione per mettere in cantere altri due punti e guardare avanti». Cioè alle due ultime sfide dalla fase regolare contro Usa e Portorico. «Affrontare gli statunitensi sarà una cosa particolare. Li abbiamo battuti un anno fa a Colonia in preparazione all'Olimpiade di Atene. Li penso che ci siamo guadagnati il loro rispetto. Qui in Giappone pero è arrivata una squadra dove i ragazzini di allora, Carmelo Anthony e LeBron James, si sono fatti uomini. Ora sono leader indiscussi che vogliono regalare il successo alla loro nazione. Ma noi li affronteremo per provare a vincere». Una bella intenzione, anche se poi, per il piazzamento finale prima del passaggio agli ottavi di finale, la partita decisiva sarà quella con Portorico. «Incontrarli alla fine della prima fase è meglio. La loro è una Nazionale che tende sempre a partire molto forte per poi perdere un pò di motivazioni strada facendo». Recalcati torna poi a parlare del suo gruppo, partito in silenzio, ma che ora è sotto i riflettori per la qualità del gioco ed i risultati. «Il merito è della coesione tra i ragazzi. I giovani si sono integrati molto bene grazie al grande lavoro che hanno fatto i veterani per spiegare loro il valore che ha vestire la canottiera azzurra». F. Fab.

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