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di DOMENICO LATAGLIATA TORINO — Il dado è tratto.

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Per la cronaca anche un gruppo di tifosi del comitato «DifendiAMOlaJuve» ha presentato il ricorso al Tar. Il Cda «ha preso atto che la posizione della Federazione emersa in quella sede - possibile riduzione della sanzione pecuniaria e delle giornate di squalifica del campo - ha lasciato irrisolte le questioni centrali: l'ingiustificata gravità delle sanzioni e la mancanza di equità di trattamento riservato alla Juventus rispetto a tutti gli altri club concorrenti». Diventa quindi possibile che l'avvio del campionato possa essere rinviato se il Tar, che si riunirà mercoledì 6 settembre e che oggi giudicherà l'ammissibilità del ricorso presentato da Moggi e Giraudo, riterrà giustificabile il ricorso. Le sanzioni previste per la Juventus risultano, secondo il club bianconero, «ancor più sproporzionate se si tiene conto che le corti sportive hanno costruito un illecito sportivo (l'articolo 6 del codice di giustizia sportiva, ndr) come somma di comportamenti contrari a lealtà e correttezza (articolo 1, ndr)». La possibile retrocessione in serie B «con un'importante penalità ha già determinato un notevole impatto negativo sul piano sportivo, con la fuoruscita di alcuni campioni che ha notevolmente indebolito il potenziale tecnico della squadra». Non solo, ma l'esclusione dalla massima divisione, la revoca degli ultimi due scudetti e la mancata partecipazione alle competizioni internazionali «non comporterebbero solo una drastica riduzione dei ricavi, con serie conseguenze sul profilo patrimoniale della società, ma causerebbero anche, e soprattutto, un grave danno all'identità stessa della Juventus». Il Consiglio, conclude la nota, «ha preso atto con profondo rammarico della situazione che si è venuta a creare. Conferma la ferma volontà della società di collaborare con gli organi della Federazione nel processo di rinnovamento del calcio, ma si è visto dall'altra parte costretto a deliberare, anche per la doverosa tutela dei propri azionisti, dei terzi portatori di interessi e dei propri tifosi, con decisione unanime, l'immediato ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale del Lazio, riservandosi di valutare nei tempi consentiti il ricorso alla Camera Arbitrale del Coni». A proposito di quest'ultima, va detto che manca ancora la data: la speranza è che venga istituita prima dell'udienza fissata dal Tar per il 6 settembre e che tutto venga risolto in quella sede. In caso contrario, bisognerebbe attendere il parere della giustizia ordinaria e a quel punto anche i campionati potrebbero saltare: se infatti il ricorso presentato dalla Juventus sarà giudicato ammissibile, l'attività agonistica si fermerà chissà fino a quando. Nel caso in cui invece il Tar respingesse l'istanza bianconera, la società di corso Galileo Ferraris si rivolgerebbe alla Corte di Giustizia Europea, i cui verdetti sono inappellabili: i campionati a quel punto partirebbero regolarmente e la Juve parteciperebbe alla serie B con l'attuale penalità o, più probabilmente, con altri 3 punti in più da recuperare visto l'avvenuto ricorso alla giustizia sportiva e la conseguente violazione della clausola compromissoria. Ieri poi la Federazione ha sintetizzato la sua posizione con un comunicato: «La Figc prende atto, con rammarico, della decisione del consiglio d'amministrazione della Juventus di ricorrere al Tar, uscendo dall'alveo della giustizia sportiva nazionale e internazionale. La Federazione esporrà le proprie posizioni nelle sedi opportune con piena fiducia e rispetto delle istituzioni e degli organi di giustizia». Inoltre c'è la Corte Europea che prenderà in esame il caso-Juventus ancora non si sa quando. Se le darà eventualmente ragione, allora i legali della società potrebbero chiedere i danni alla F

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