A Cincinnati Roddick ha spodestato il duopolio Federer-Nadal
La superiorità di Roger Federer e di Rafael Nadal, che avevano monopolizzato quasi tutti i titoli disponibili (3 su 4 del Grande Slam l'anno scorso, due su tre quest'anno, 12 su 15 del circuito Masters Series dall'inizio del 2005) era talmente evidente da risultare quasi scoraggiante. Oltre alle qualità straordinarie dei due campioni la situazione era stata favorita dalla rassegnazione dei loro più quotati avversari. Tra questi tre giocatori che a turno avevano occupato il primo posto nella classifica mondiale prima che se ne impossessasse (il 2 febbraio 2004) Federer. Si trattava dell'australiano Hewitt, dell'americano Roddick e dello spagnolo Ferrero che tra il 2001 e l'avvento di Federer erano stati numeri uno rispettivamente per 80, 13 e 8 settimane. Quando Federer, dopo aver vinto l'Open del Canada a Toronto è stato eliminato a Cincinnati da Murray, c'era la possibilità che Nadal, battuto in Canada da Berdych, potesse prolungare il dominio della coppia di testa ma il giovane spagnolo è stato sconfitto anche dal connazionale Ferrero, al quale aveva strappato il titolo tennistico di Re di Spagna. In realtà i due campioni non erano stati brillanti dopo il mese di vacanza che si erano concessi dopo Wimbledon. Insomma è accaduto che per la prima volta dall'inizio del 2005 un torneo Masters Series che avesse in tabellone i primi due giocatori del mondo è stato vinto da un giocatore diverso. Infatti a Bercy l'anno scorso, dove aveva vinto Berdych, e ad Amburgo quest'anno, dove aveva vinto Robredo, Federer e Nadal erano assenti. Ebbene forse non a caso a Cincinnati sono andati in finale, assente Hewitt, gli altri due ex numeri uno, Roddick e Ferrero, la cui crisi era stata attribuita all'incapacità di opporsi al dominio della coppia di testa. Roddick quest'anno aveva all'attivo solo la finale del torneo di Indianapolis, dove era stato sconfitto da Blake, in quanto a Ferrero il suo ultimo successo era stato ottenuto a Madrid nel 2003. Dominato in finale da Roddick, Ferrero si è comunque presa la soddisfazione di battere Nadal, che non gli aveva concesso nemmeno un set nei quattro precedenti confronti. In quanto a Roddick ha festeggiato il nuovo rapporto di consulenza con Jimmy Connors (che non mi azzardo a definire allenatore) battendo con irrisoria facilità Vliegen, Chela, Murray, Gonzalez ed infine Ferrero, nessuno dei quali ha mai raccolto più di 4 giochi in un set. L'unico vero rischio Roddick lo aveva corso al primo turno quando il nostro Bracciali, che già l'anno scorso a Wimbledon lo aveva costretto al quinto set, ha sciupato con due incredibili errori i punti dal 2 a 0 e del 6 a 5 nel tie-break del terzo set. Non credo si possa parlare di sfortuna. Nei momenti decisivi si è vista la differenza tra un campione, magari in crisi, ed un buon giocatore con grandi potenzialità ma anche molti limiti. Non a caso Bracciali è stato già eliminato al primo turno al torneo di New Haven, dove fa la sua prima apparizione americana Volandri, che aveva preferito rimanere in Italia anzichè affrontare i due Masters Series sul cemento. Una programmazione almeno discutibile.