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SARÀ l'onda lunga dell'entusiasmo per il successo della Nazionale di calcio nel Mondiale ...

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Sta di fatto che l'anatroccolo, non certo brutto ma un po' indifeso si, che sembrava dover essere l'Italbasket al cospetto delle Nazionali zeppe di talenti ormai sfolgoranti nella Nba, sta diventando cigno, bruciando tempi che nessuno, neppure il più inguaribile degli ottimisti, poteva prevedere. Perché questo Mondiale, conquistato solo per le abili mosse politiche del Presidente Maifredi che ha guadagnato in extremis una wild card, doveva essere, nei progetti di Carlo Recalcati, la palestra dove far accumulare esperienza agli esordienti ed ai più giovani, miscelando il loro entusiasmo alla maturità dei veterani, per arrivare agli Europei spagnoli del 2007, che daranno il pass diretto alle Olimpiadi di Pechino, con una formazione dalle grandi prospettive. La fase di preparazione, cominciata da lungo tempo, aveva, almeno nella prima fase, aperto qualche falla nella fiducia di molti. Ma strada facendo il gruppo ha preso forza a coscienza di se. Il ct s'è mostrato come sempre psicologo raffinato usando il bastone spesso, ma non disdegnando di accarezzare, da buon padre, i suoi cuccioli nei momenti più difficili. Ed una volta recuperate le energie, dopo un campionato dove molti dei protagonisti di questi primi giorni giapponesi sono stati spremuti al massimo, ed oliato bene i meccanismi, l'Azzurra ha cominciato a girare. Arrivando rodata al meglio al via della kermesse mondiale. Yao Ming, la torre della Cina, uomo d'oro degli Houston Rockets, è stato domato con una difesa di squadra da applausi, così come la Slovenia, data da tanti addetti ai lavori come una delle possibili pretendenti al podio, ha dovuto chinare la testa. Anche l'ultima avversaria ha un buon numero di giocatori ormai protagonisti oltreoceano. L'Italia no. Almeno per ora. Perché il talentuoso Belinelli ci andrà tra un paio d'anni mentre Bargnani, l'uomo che avrebbe dovuto essere la stella del gruppo dopo la chiamata come numero 1 nell'ultimo draft Nba, ha declinato l'invito per preparare al meglio il suo esordio nei Toronto Raptors. Errore capitale quello del fuoriclasse romano, che ha voltato momentaneamente le spalle all'azzurro non capendo quanto questa esperienza avrebbe giovato alla sua maturazione. Recalcati, pur stizzito, ha detto che nessuna porta per lui è chiusa, ricevendo di rimando la promessa di disponibilità alla prossima occasione. Quella di adesso è, pero, per lui perduta. Non importa. Per continuare a sognare, ora, bastano questi ragazzi dalla faccia pulita e dai gomiti accuminati. Senza nessun rimpianto per gli assenti. F. Fab.

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