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di LUIGI SALOMONE SI RIPRENDE da dove è finita.

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La Nord se la prende anche con Ballotta che in un'intervista era stato definito il «corvo di Lotito» dallo stesso ex numero nove biancoceleste. E così il portiere dello scudetto subisce gli insulti della curva durante tutto il riscaldamento prima della gara. Tant'è, si parte con i soliti veleni ma in uno scenario fantastico: il Flaminio. Lo splendido impianto dei Parioli che potrebbe essere lo stadio della Lazio se diventasse realtà l'ampliamento a 36.000 posti promesso agli appassionati di rugby dal sindaco Veltroni. Sarebbe la casa ideale per la il club biancoceleste, un ritorno a casa ma Lotito tentenna e ha declinato l'offerta, per ora. Comunque, Flaminio straordinario con quindicimila laziali che sfidano l'afa e si sistemano in tribuna per ammirare la crescita della creatura di Rossi. Si parte, fischia Ayroldi di Molfetta e questa è già una bella notizia per tutti dopo un'estate trascorsa tra carte bollate e tribunali con un piede in B, poi in A con il pesante fardello di undici punti di handicap (anche se mercoledì potrebbe arrivare uno sconticino dalla Camera di Conciliazione del Coni). Di fronte per il primo turno di Coppa Italia c'è il Rende, serie C2, ma è pur sempre una gara ufficiale. Rossi schiera i migliori, il suo dirimpettaio Silipo, in tribuna per squalifica, organizza un fortino davanti al portiere Pellegrino ma servirà a poco. Ci vuole un quarto d'ora per vedere il primo affondo: angolo di Mauri, testa di Stendardo fuori di poco. La Lazio stenta, Ledesma patisce l'esordio, c'è poco movimento e il tecnico biancoceleste si sgola in panchina per suonare la carica. Come d'incanto compare il genio, Goran Pandev. Dieci metri palla al piede e tiro all'angolino che fa 1-0 al 21'. Le idee sono annebbiate, le gambe non girano ma tanto basta per i malcapitati calabresi. Senza nemmeno spingere troppo Rocchi segna il 2-0 dopo un retropassaggio suicida di Caruso e allora, messa al sicuro alla qualificazione c'è spazio per lo spettacolo. La premiata ditta Rocchi-Pandev confeziona il rigore: Caruso, sempre lui, stende il macedone e Ayroldi lo espelle. Il bomber laziale si presenta sul dischetto, il portiere Pellegrino si esalta e respinge in angolo ma il Rende è sotto di due gol e di un uomo. Nella ripresa la partita diventa poco più di un allenamento in vista del secondo turno di Coppa Italia mercoledì a Monza. Si può ammirare un altro gol di rapina di Rocchi e la gioia di Lorenzo De Silvestri. Fa quaranta metri di corsa pochi minuti dopo aver preso il posto di Siviglia, tira da venti metri sotto l'incrocio dei pali e corre sotto la Nord. Un sogno che si avvera, una bella alternativa in più anche se a diciotto anni è bene attendere la sua crescita. Quattro gol possono bastare, anche se c'è un po' di gloria per Mudingayi al rientro dopo l'infortunio. La Lazio non inferisce, si ferma e ora attende qualche buona notizia da un mercoledì da leoni. In mattinata la Conciliazione al Coni, in serata la trasferta di Coppa Italia. I tifosi sperano aspettando Jimenez e i suoi colpi di classe.

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