Fair play
Facendo finta di dimenticare le differenze di carattere ambientale (Milano e Roma saranno sempre più forti di Ascoli ed Empoli) ed economico (queste ultime ingigantite dalla iniqua distribuzione dei proventi TV), non può essere definita regolare una gara ad handicap nella quale alcune squadre partono con penalizzazioni discutibili nella misura più ancora che nella sostanza. Se passo con il rosso, se parlo al telefonino mentre guido, il codice stabilisce i punti che mi vengono tolti dalla patente ma se telefono ad un dirigente, ad un arbitro o al suo designatore quale criterio punitivo è ragionevole applicare? In altre parole i punti di penalizzazione che la classifica del campionato di serie A dovrà indicare fin dalla partenza (al momento dovrebbero essere 19 per la Fiorentina, 15 per la Reggina, 11 per la Lazio ed 8 per il Milan) sono stati determinati senza alcun elemento di certezza. Altro aspetto di evidente irregolarità è quello relativo alle giornate di squalifica del campo che non costituirebbero solo un danno economico per i club penalizzati ma anche un vantaggio tecnico-sportivo che i club che avrebbero la possibilità di giocare in campo neutro anziché su quello della loro avversaria. Inoltre, mentre per alcune squadre l'handicap può diventare elemento di curiosità tecnica (riuscirà il Milan a recuperare 8 punti sull'Inter?) per altre (Lazio e Fiorentina) può essere decisivo ai fini della permanenza in serie A ma per la Reggina potrebbero condannare la squadra ad una retrocessione anticipata. Molto meglio giocare in serie B senza penalità. C'è infine un'altra considerazione. Quella Camera di Conciliazione che ad alcuni è sembrata una grande scoperta è in realtà la dimostrazione della incapacità della giustizia sportiva di amministrarsi autonomamente. L'impressione è che alcuni club fossero disposti a trattare il mancato ricorso al Tar in termini di riduzione dei punti o di giornate di squalifica del campo. La stessa Juventus che, dopo che un suo legale aveva dichiarato di poter accettare una serie B senza penalità, alla fine è rimasta ferma sulla sua nuova linea (serie A o niente) avrebbe potuto portare a casa quasi tutti i 17 punti di handicap e le tre giornate di squalifica del campo se avesse rinunciato ad ulteriori azioni di protesta. Il patteggiamento è una figura giuridica che non dovrebbe avere cittadinanza nel diritto sportivo. La Federazione non doveva trattare ma solo imporre le proprie decisioni. Non ha torto il Commissario Rossi quando rimprovera alla stampa sportiva mancanza di coerenza nel giudicare le varie fasi di Calciopoli, sarebbe stato più efficace e credibile se avesse fatto nomi di giornali e di testate consentendo a tutti (compreso il sindacato di categoria) di rivendicare la propria autonomia di giudizio peraltro resa indifendibile dalle collezioni dei giornali dell'ultimo mese.