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Donadoni fa le prove e aspetta il «sì» di Totti

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Che nel suo caso è una promozione alla panchina campione del mondo pochi mesi dopo un licenziamento dal Livorno, con tutte le perplessità che ne conseguono. «Le capisco perfettamente - spiega nella sua prima conferenza stampa ufficiale - infatti neanche io pochi mesi fa avrei mai immaginato si potesse verificare una cosa del genere». Il nuovo ct comincia la sua avventura azzurra proprio dove lo cacciarono, a Livorno («ma non è una rivincita, casomai un modo per rinsaldare un rapporto con un pubblico che mi vuole bene») con un'amichevole contro la Croazia (domani alle 21, diretta Raiuno) da vivere giocoforza con le seconde linee del calcio italiano. Dal 2 settembre si farà sul serio con le qualificazioni europee: prima la Lituania, quattro giorni dopo la Francia. Dei campioni del mondo, messi fuori causa stavolta dall' inevitabile ritardo di preparazione atletica, domani ci sarà solo il terzo portiere Amelia. Mancano i big alla Totti, e stavolta non c'è neppure lo zoccolo duro del famoso «gruppo», entità solitamente indefinita nel calcio, ma declinata da Gattuso in giù in maniera assai concreta da Lippi per arrivare al titolo in Germania. E, seppure l'entusiasmo della gente a Tirrenia, sede del ritiro azzurro, non manchi, è fatale che più che del futuro di Falcone a Donadoni chiedano di quello di Totti. Che per tutto il mondiale ha detto di considerare la chiusura della sua carriera azzurra «probabile al 90 per cento», ma che ora, in avvicinamento all'esordio nelle qualificazioni europee con la Lituania a Napoli e soprattutto alla sfida con la Francia di Parigi, sembra intenzionato a far crescere di molto quel restante 10 per cento. «Sono curioso di parlarci - chiarisce Donadoni - mi sembra che allora potesse starci un discorso come quello fatto da lui, era reduce da una stagione particolare. Ora però le cose mi sembrano cambiate, con un pò di riflessione il discorso è sicuramente diverso: voglio parlarci e certo se servirà una parola per convincerlo la spenderò, consapevole del fatto che fondamentali saranno le motivazioni che troverà dentro se stesso». Vuole parlarci, anche perchè la prosecuzione della storia tra Totti e la nazionale passa anche attraverso la cura di dettagli organizzativi: il romanista ad esempio ai tempi di Lippi aveva inserito nello staff della nazionale il suo preparatore, Vito Scala. Che ne sarà di lui? «Non lo so - taglia corto Donadoni - io non conosco Scala. Prima devo parlare con Totti». Lucarelli centravanti, Semioli e Di Natale esterni. Potrebbe essere questa la formula del 4-3-3 che il neo-cittì adotterà domani. I probabili undici: Amelia; Zenoni, Falcone, Terlizzi, Pasqual; Morrone, Ambrosini, Palombo; Semioli, Lucarelli, Di Natale.

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