di LUIGI SALOMONE LA LAZIO è completa ma rimane da risolvere il caso Oddo.
Acquisti mirati, giovani emergenti e qualche grande vecchio (peccato per Di Canio, sarebbe servito tantissimo): un mix perfetto sulla carta per una stagione complicata da Calciopoli e dal pericoloso handicap da annullare più in fretta possibile. Rossi sa perfettamente che il suo difensore campione del mondo non vuole restare a Roma e spera di riuscire a chiudere la carriera al Milan, proprio dove era cominciata nelle giovanili rossonere. Il tecnico biancoceleste ha dato l'ok per la cessione, ma deve arrivare un'offerta consistente da parte di Galliani per convincere Lotito che forse supervaluta il suo gioiello. Tant'è, 3,5 milioni più uno tra Brocchi e Simic non va bene per vincere le resistenze del presidente laziale. Foggia, primo obiettivo di Rossi, sembra destinato a non muoversi da Milano, mentre Diogo, laterale del Real Madrid, potrebbe rappresentare un'alternativa qualificata per sostituire Oddo. Il Milan deve, però, alzare la posta, offrire solo soldi, intorno ai 6,5 milioni cash, con cui Lotito potrebbe andare a prendere Motta in comproprietà tra Atalanta e Udinese. Rossi riflette, il club biancoceleste aspetta il rilancio rossonero che arriverà dopo il 22 agosto quando sarà ufficiale l'ingresso in Champions League. Per ora, comunque, Oddo è la spina della rosa della Lazio e rischia di restare tale se non riuscirà a coronare il suo sogno di tornare al Milan. Intanto domani arriverà l'ufficialità dell'acquisto di Jimenez: prestito oneroso da poco meno di un milione di euro, più diritto di riscatto prefissato a sette milioni per il giugno del 2007. La squadra è fatta, Rossi può ritenersi più che soddisfatto visto che sono arrivati rinforzi di qualità in tutti i settori del campo. La coppia di centrali Ledesma-Mutarelli è quanto di meglio si poteva pretendere dopo la partenza di Dabo e Liverani, l'arrivo di Makinwa e del cileno della Ternana rendono ancora più imprevedibile un attacco che già poteva contare su Rocchi e Pandev. Senza dimenticare Tare e Inzaghi. Proprio davanti ci sarà bisogno di sfoltire la rosa. Il centravanti albanese è nel mirino di Brescia e soprattutto Torino, ma per adesso non vuole lasciare la Lazio. La società spera di liberarsi di una delle due punte considerando i sei attaccanti che ha adesso in organico. Anche a centrocampo qualcuno partirà (uno tra Quadri, richiestissimo, e Baronio) mentre dietro si interverrà solo in caso Stendardo continuasse a ribadire la sua voglia di fuga per andare a fare il titolare in qualche altra squadra (Torino, Atalanta e Catania sono in lista d'attesa). In partenza anche Sereni nonostante l'ingaggio elevato sta bloccando il suo divorzio dalla Lazio: si cercano acquirenti.