Il «no» di Bargnani
«Devo lavorare per l'Nba ma tengo alla Nazionale»
Andrea Bargnani, il romano prima scelta assoluta nell'ultimo draft della Nba, ha detto no all'azzurro per preparare al meglio il suo ingresso in Nba. E subito s'è creato il partito di chi appoggia la scelta e di chi la contesta. Tra questi ultimi c'è Nando Gentile, ex playmaker della Nazionale. «Bargnani per il nostro basket — ha detto Gentile — è l'uomo della svolta. Lui potrà riuscire là dove solo in parte ce la fecero Esposito e Rusconi. Ma se è stato la prima scelta della Nba è per quello che ha imparato in Italia. Questo lui non deve dimenticarlo mai. Per questo dico che un sacrificio per vestire la canottiera azzurra ad una competizione importante come i Mondiali ci sarebbe stato bene». In realtà una tiratina d'orecchie al ragazzone formatosi alla Stella Azzurra è arrivato anche da Ct Recalcati. «Avrebbe potuto offrire un grande contributo a questa squadra con molti minuti sul parquet. Probabilmente Andrea non ha ancora percepito il ruolo che gli si sta ritagliando addosso. Lui è la prima scelta assoluta della Nba ed è un esempio verso tutti quei ragazzi che s'avvicinano al basket e che lo prendono come obiettivo per rendere un domani reale quello che oggi, per loro, è solo un sogno.Abbiamo accettato la sua scelta — conclude Recalcati — e siamo pronti ad accoglierlo in futuro». Il diretto interessato non fa polemica. «Per me — dice Bargnani — si prospetta una stagione durissima. Devo preparare al meglio il mio ingresso nella Nba e ripagare la grande fiducia che Toronto mi ha dimostrato. Ci tengo da morire alla Nazionale e non la considero assolutamente un discorso chiuso. L'azzurro resta una mia priorità». F. Fab.