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Terzo ko consecutivo per la Roma, sconfitta a Valencia con i campioni del mondo in campo

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L'arbitro rovina la gara, espulsi Rosi e Perrotta. Mancini ci prova ma l'attacco non decolla

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Dopo i ko con Porto e Amburgo ne arriva un altro, 2-0, col Valencia. È vero che i risultati d'estate contano poco ma è normale che nella testa di Spalletti e tifosi scatti un primo campanello d'allarme. Anche se stavolta le attenuanti ci sono: doveva essere la serata di Totti e invece è finita per diventare quella dell'arbitro Ibanez. Sulla sconfitta della Roma pesa l'eccessivo ed ingiustificato nervosismo e, soprattutto, l'eccesso di severità del direttore di gara. In palio c'era il Trofeo Naranja numero 35, mica la finale di Champions League. Evidentemente nessuno l'ha spiegato al signor Ibanez che si è messo in luce prima cadendo goffamente durante la gara e poi triando fuori due inopportuni cartellini rossi. Spalletti aveva chiesto amichevoli di rispetto, da ieri sarà meglio chiedere anche direttori di gara di rispetto. Totti, a sorpresa, è partito dall'inizio: il tecnico vuole immediatamente capire che giocatore è tornato dal Mondiale e lo ha piazzato alle spalle di Mido. Capelli ancora corti, sguardo da partita seria, il capitano aveva solo un paio di allenamenti veri nelle gambe e ha combinato poco: tanti tocchi di prima, un paio di lanci in profondità e nessun tiro in porta. Nell'undici di partenza c'era anche De Rossi mentre Perrotta ha rilevato Totti ad inizio ripresa ma ha giocato pochissimo. Per la prima volta in questo precampionato Spalletti manda in campo una squadra che assomiglia all'undici titolare. In difesa manca Mexes e il tecnico schiera Panucci accanto a Chivu: esperimento inedito, giudizio rinviato. Doni mette subito i brividi con un paio di uscite a vuoto, poi si riscatta parando un destro di Silva. Al 15' entra in scena l'arbitro: Totti è il primo a rimediare un'ammonizione dopo un fallo su Vicente. Pochi minuti dopo tocca ad Aquilani finire sulla lista dei cattivi per un'entrata inopportuna. Allo scadere del primo tempo Rosi viene punito addirittura col rosso per un takle troppo deciso, ancora su Vicente, che scatena una rissa: troppo severo nell'occasione l'arbitro, che inizialmente aveva estratto il cartellino giallo. Ibanez completa l'opera espellendo dopo pochi minuti della ripresa Perrotta per doppia ammonizione: il mediano paga una gomitata involontaria. Più Roma che Valencia nella prima frazione. Ma a tre minuti dall'intervallo passano gli spagnoli: rinvio difettoso di Panucci, Villa mette in mezzo un pallone morbido e Silva si inventa un piattone al volo in anticipo su Tonetto. Il secondo tempo non è giudicabile perché giocato quasi intermanente in 9 contro 11 dai giallorossi. Il raddoppio arriva a sei minuti dal termine con un colpo di testa di Albelda, bravo a sorprendere Cufrè entrato in campo da pochi istanti. Poche, quindi, le indicazioni tratte da Spalletti. La più positiva arriva da Mancini, protagonista assoluto del primo tempo. Prima un paio di numeri sulla sinistra, poi un pallonetto alto su splendida imbeccata di Totti. Se acquista precisione può diventare letale per le difese avversarie. Il brasiliano aveva i riflettori puntati su di sé: il suo nome è da tempo sul taccuino del ds del Valencia Carboni. Se ne è parlato in una cena a tre con Pradè e Spalletti ma la Roma è intenzionata a trattenerlo a Trigoria. Rinviato anche il giudizio su Mido che ha ricevuto pochi palloni e ha lasciato spazio a Nonda nel finale.

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