Donadoni chiama Rocchi e Zauri
Per il resto un ritorno eccellente, quello di Massimo Ambrosini, sette esordi assoluti, un'ondata di sampdoriani, tre i livornesi tra cui Cristiano Lucarelli. Il battesimo in azzurro tocca a Rocchi, Palombo, Gobbi, Terlizzi, Morrone, Falcone e Delvecchio: quattro blucerchiati su 7, maggioranza assoluta. Per l'amichevole di esordio in programma mercoledì 16 a Livorno - la «sua» Livorno - Donadoni propone una lista di 22 convocati metà dei quali scelti sulla direttrice Firenze-Livorno-Genova. Per fare la chioccia agli esordienti, Donadoni ha scelto un amico che nel Milan ha visto crescere: Massimo Ambrosini, 29 anni, 22 presenze in azzurro e una sfilza di infortuni da record. Ritorno gradito come pochi quello del biondo centrocampista del Milan, assente per sfortuna da tutte le grandi competizioni della nazionale che ha attraversato in carriera, con l'eccezione degli Europei 2000. Tra chi conosce un po' l'ambiente azzurro ci sono il difensore neomilanista Daniele Bonera (11 presenze), lo juventino Giorgio Chiellini (5), il laziale Luciano Zauri (5) e il cagliaritano Mauro Esposito (5). Convocazione «pesante» — visto che si gioca a Livorno, dove è in polemica con il suo presidente Aldo Spinelli — quella del «local hero» Cristiano Lucarelli, uno che nonostante si sia affacciato in azzurro soltanto 2 volte saprebbe sotto quale curva andare ad esultare se segnasse un gol. Sarebbe, fra l'altro, il suo secondo (ha la media di 0,50 gol a partita). In porta ci sarà la dovuta passerella per l'altro idolo dell'«Armando Picchi», Marco Amelia, l'unico che in Germania c'era pur vivendo il trionfo dalla panchina, all'ombra del gigante Gigi Buffon. In difesa c'è il viola Pasqual, che potrebbe essere una controfigura di Fabio Grosso, e due realtà come Chiellini e Bonera. A centrocampo riappare Fabio Liverani, due comparse in carriera, che insieme con Ambrosini guiderà una pattuglia di facce che sono più nuove che giovanissime, da Morrone a Delvecchio, da Gobbi a Palombo. In attacco, l'ariete Lucarelli e la freccia Tommaso Rocchi, più gli esperti Di Michele e Di Natale, la qualità di Esposito e la carica del palermitano, Andrea Caracciolo. Impossibile immaginare come il nuovo ct schiererà questa sua prima nazionale. Ma fra tante nazionali che hanno perso e chiudono le epoche dei vari Zidane, Beckham e Van Nistelrooy, l'Italia si presenta con la grande serenità di una coppa sotto il braccio.