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di FABRIZIO MARCHETTI IL MAGO è volato in Cile con il sorriso di chi sa d'essersi regalato un sogno.

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Lui si affida alla scaramanzia e quando gli chiedi del suo nuovo club si trincera dietro un «siamo molto vicini, aspetto l'ufficialità prima di rilasciare dichiarazioni». Le sue emozioni sono però affidate a una frase breve e lineare, che sa quasi di confessione strappata al decalogo omertoso dettato da ragioni di logica opportunità: «Volevo rimanere in Italia e la Lazio si è dimostrata società seria. Mi ha sempre cercato e voluto, sono due anni che insiste». E pensare che il resto del pensiero è completato sulle colonne on-line del «Mercurio», dove il Mago confessa che il corteggiamento del Bayern Monaco era reale e concreto. «Ma io ho sempre preferito la Lazio». E pensare che è stato Longarini, presidente della Ternana, a mortificare le velleità tedesche, sparando oltre 38 milioni (!) per l'intero cartellino del suo fenomeno. Un'esagerazione che ha chiaramente rispedito al mittente gli emissari teutonici, rafforzando le convinzioni biancocelesti. Ora l'accordo di massima c'è ed è chiaramente benedetto dal giocatore, che giovedì sera ha praticamente dato il suo ok a un'intesa da circa 500 mila euro a stagione fino al 2011. Longarini non ha ancora apposto il suo prezioso autografo, si dice per problemi burocratico-logistici: si parla ormai di Ferragosto come spartiacque decisivo per l'ufficialità. Perché manca solo quella. L'ultimo scoglio, legato alla valutazione della comproprietà è stato aggirato: 7 milioni, con la possibilità di rinegoziare il prezzo dell'intero cartellino nella prossima stagione. Perché pagare 7 milioni per una sola metà non vuol dire che poi la Ternana non decida di disfarsi negli anni a venire della propria parte per una cifra analoga. Dettagli che non hanno messo in discussione il buon esito della trattativa, che è stata semmai in pericolo quando Longarini ha cercato di alzare il tiro valutando 8 milioni l'opzione per il riscatto nel 2007. Intanto Rossi aspetta il nuovo acquisto a Formello. Non intende snaturare il volto della Lazio, il romagnolo. Quindi sarà ancora 4-4-2 con Makinwa e Jimenez pronti per ogni occasione: prima, seconda punta, trequartista e esterno di centrocampo, poco importa. Soprattutto all'Olimpico, e per azzerare subito l'handicap, il tecnico sfrutterà le potenzialità a sua disposizione senza freni. L'opulenza offensiva non lo spaventa. Semmai lo inorgoglisce. Intanto la società continua a studiare il 23enne del Treviso, slovacco, Vascak, ex Artmedia Bratislava. Si potrebbe cercare una sistemazione per Quadri (che pure si sta disimpegnando egregiamente in ritiro), cercato anche dal Brescia, come Tare: a centrocampo l'abbondanza è eccessiva e potrebbe suggerire dismissioni. Anche Baronio è nel mirino del Torino e di altri club ma sembra deciso a giocarsi le sue chances a Roma. Poi c'è l'affare-Oddo: si sbloccherà solo dopo il 22 agosto, quando il Milan conoscerà il suo destino in relazione alla partecipazione alla prossima Champions League. Sono pronti 3-4 milioni più una contropartita tecnica, che potrebbe uscire da un ristretto novero di nomi: Diogo in prestito più Brocchi (favorito), Simic, Borriello o Foggia (più lontano). Grande entusiasmo a Formello per le convocazioni di Rocchi e Zauri. «Un sogno che si realizza, lo dedico a mia moglie, ai tifosi e alla Lazio», sottolinea il bomber che Lippi aveva più volte spiato nella scorsa stagione. Soddisfatto anche il laterale di Pescina. «Una grande gioia, il coronamento di un progetto professionale. Ci speravo, ringrazio il tecnico e i compagni». E lui, Rossi, applaude: «Un premio per il lavoro di questi grandi professionisti che portano in alto il nome della Lazio». Ieri sera cena con brindisi per festeggiare la lieta novella.

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