BERLINO — «Io ho giocato tre anni in Italia ed ho imparato la parola furbo che lì viene usata molto spesso».
«Furbo significa essere in grado di imbrogliare il prossimo. E questo rispecchia un pò la mentalità popolare» affonda ancora Rummenigge, che parla anche dello scandalo che ha travolto l'Italia. Evidentemente, la sconfitta al Mondiale della Germania in semifinale con gli azzuri non gli è ancora andata giu. «Moggi è stato sempre considerato un superfurbo - dice l'ex interista - ma che le strutture fossero state manipolate in tal mondo e tutto sarebbe finito in un tale disastro, questo davvero nessuno se lo aspettava». Per quanto riguarda la riammissione del Milan alla Champions, Rummenigge non si sbilancia. «Dall'esterno sembra piuttosto strano: all'inizio i giudici hanno sentenziato senza troppi riguardi, ora tutto diventa sempre più blando. Io credo che gli italiani sottovalutino l'effetto all'estero e la perdita di credibilità. È evidente che sono accadute cose che si possono definire mafiose. L'avevo detto già a gennaio scorso, quando erano cominciate a girare le prime voci. All'epoca fui abbondantemente criticato, oggi mi chiedono se sono un indovino».