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di RINO TOMMASI SE IL numero 13 del mondo (Tomas Berdych) batte il numero 2 (Rafael ...

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Tuttavia il risultato diventa meno clamoroso prima di tutto per chi ha visto la partita e poi se si ha la pazienza di verificare i precedenti tra i due giocatori che consistevano in una vittoria in tre set di Nadal nel torneo di Baastad dell'anno scorso e nel successivo successo di Berdych nel torneo di Cincinnati. Insomma se Berdych toglie un set a Nadal sulla terra battuta e lo batte sul cemento vuol dire che il giocatore vale ampiamente la sua classifica e probabilmente molto di più. Questo Berdych (classe 1985, nove mesi più di Nadal ma meno tennis di vertice) si era segnalato due anni fa battendo Roger Federer alle Olimpiadi di Atene e vincendo poi il torneo di Palermo dove in finale aveva concesso pochi games al nostro Volandri. Non è un caso che l'anno scorso l'unico dei nove tornei Masters Series sfuggito al binomia Federer-Nadal, che ne vinsero quattro ciascuno, è stato quello di Parigi Bercy dove i due campioni non c'erano ma dove Berdych sconfisse il cinque set il giocatore più in forma del momento, il croato Ivan Ljubicic. Quest'anno Berdych non ha avuto fortuna. Affermo ciò dopo avere assistito alla puntuale bocciatura inflitta a Berbych da un altro grande talento, il francese Gasquet. Berdych ha pagato la soddisfazione per la vittoria su Nadal ma anche i capricci del tabellone che lo ha sottoposto al test più impegnativo tra quelli disponibili. Gasquet ha la stessa età di Nadal, Berdych qualche mese di più. Purtroppo campioni di questo livello non nascono nel nostro giardino. I migliori tra i giovani italiani (Fognini e Naso) non riescono ad uscire dal purgatorio delle qualificazioni e dei tornei challenger mentre Seppi, che ha due anni più di Nadal e Gasquet, non ha passao le qualificazioni a Toronto. Dove invece ha giocato un buon torneo sfiorando i quarti di finale il nostro Davide Sanguinetti (anni 34) che, al contrario di Volandri, non teme i terreni veloci ed i tornei frequentati dai più forti. Dopo aver superato le qualificazioni, Sanguinetti ha battuto un Nalbandian in precarie condizioni ma pur sempre il terzo in classifica, poi il ceko Hernych quindi ha perduto al tie-break del terzo set dopo aver mancato ben cinque match point il finlandese Jarko Nieminen.

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