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per il reatino Howe ragazzo prodigio

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Con le spalle alleggerite dalla pesante responsabilità del favorito dei pronostici e un piede nella storia dell'atletica azzurra e non solo, il pupillo di mamma Renée ha dispensato sorrisi a tutti sorprendendo la stampa straniera che segue il «personaggio» con enorme interesse. Partito dal mondo dei ragazzi prodigio, quello di un iridato nel lungo e nei 200 metri dei mondiali juniores di Grosseto 2004, è arrivato sul trono europeo del salto in lungo. Parliamo del gotha dell'atletica d'élite, quella di Owens e Lewis, per fare un paio di esempi illustri, insomma è senza dubbio un bel viatico. Il salto in lungo quindi è il futuro prossimo di Howe, che sarà a Zurigo e poi nella sua Rieti, a farsi stuzzicare dai vari Saladino, Gaisah e Phillips, per quel balzone che dovrebbe finalmente portarlo in cima alle liste italiane all-time. Poi ancora come rappresentante europeo alla Coppa del Mondo in programma ad Atene il 16 settembre prossimo, altra occasione propizia per far bene, prima di mettere testa e muscoli a strameritato riposo. E sembrerebbe salto in lungo anche nel futuro più lontano, quello dei Mondiali di Osaka e delle Olimpiadi di Pechino per intenderci. Del resto gli addetti ai lavori credono che Howe valga già il record europeo se non l'8.86 che Emmian ha ottenuto in altitudine, sicuramente l'8.61 che lo stesso ha realizzato a Mosca nel 1986 a soli 21 anni. La stessa età di Andrew, che nel paragone con i grandi è dietro oltre al russo anche al «figlio del vento» che con gli stessi anni sulle spalle saltava 8.76. Ma siamo nella legenda! C'è tanto altro però nella testa di un innamorato dell'atletica come Howe. Primo fra tutti un appuntamento con quei 200 metri corsi in 20"28, che a un certo punto hanno pure sostituito nel suo cuore il salto nella sabbia, ma che sono stati anche la sua spina nel fianco alle Olimpiadi di Atene. Poi ci sarebbe anche il triplo specialità nella quale Andrew si è pure espresso bene, atterrando a 16.27 a soli 17 anni, abbandonata perché creduta troppo traumatica per le sue giovani e preziose leve ma che lo porta a dire che il primato del mondo di 18.29 siglato da Edwards è fra le cose che dell'atletica, lo affascinano di più. Insomma spazi sconfinati per un talento destinato a regalare ancora tante soddisfazioni ai colori azzurri. Gio. Esp.

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