Inzaghi riapre la stagione europea del Milan

La rete del centravanti ritrovato consente alla squadra di Ancelotti di archiviare con successo l'andata del preliminare con la Stella Rossa e di guardare con fiducia alla sfida di ritorno del prossimo 22 agosto a Belgrado, dove arriverà con dieci giorni di preparazione in più nelle gambe. Un particolare che di questi tempi ha la sua bella importanza. Il rammarico, però, è quello di non aver segnato tutte le reti che avrebbe potuto e la speranza è che a Belgrado non si rimpiangano le tante palle-gol sprecate ieri sera. Eppure la partita è stata aperta da una buona occasione della Stella Rossa, che al 2' ha impegnato Dida con un tiro a botta sicura di Georgiev. Poi, però, il Milan l'ha presa in mano mettendo in pratica gli ordini di Ancelotti, ovvero quel possesso palla e verticalizzazioni improvvise che ai tifosi più attempati ha ricordato la ragnatela di Liedholm. «Se la palla l'abbiamo noi gli altri non possono segnarci» diceva lo svedese e Ancelotti, che fu uno dei suoi allievi prediletti, ha dimostrato di aver imparato la lezione alla grande. Se poi davanti hai un finalizzatore implacabile come Inzaghi tutto è più facile, anche se quello ha sbagliato almeno tre ottime occasioni (15', 33' e 42'). Ma in fondo lui sui palloni in area c'è sempre e se di quattro ne fa una alla fine va bene uguale, anche perchè è comunque un ottimo punto di riferimento per gli assist di un Cafu apparso già in condizione, tanto che il Milan ha spinto sempre dalla sua parte e poco dal lato di Serginho. Da rivedere Gilardino, che all' 8', all' 11' e al 60' ha sprecato tre buone palle-gol. Al 62', poi, è stato sfortunato, visto che Randelovic gli è andato a prendere in tuffo un gran colpo di testa. Proprio il conteggio delle occasioni da gol, 12-2 per i milanesi, dimostra la loro netta supremazia su una Stella Rossa poco più che volenterosa. Cosa che autorizza il rammarico per averla battuta solo col minimo scarto.