di ALESSANDRO AUSTINI UN ALTRO Circo Massimo.
Dopo il trionfo in terra tedesca, il mediano dai polomoni d'acciaio ne sogna già un altro da vivere con la maglia della Roma indosso. Ma per tramutarlo in realtà servirà soprattutto uno sforzo della società in un mercato finora deludente. Di questo ed altro parla un Perrotta esile come un grissino ma con lo sguardo rilassato del campione del mondo. Che emozione ha provato a Berlino? «Un anno fa non pensavo di poter vincere il Mondiale. Anzi, non credevo neanche di partecipare perché sei mesi prima non ero nel gruppo azzurro. Credo fosse scritto nel destino. Con Totti al 100% avremmo vinto ad occhi chiusi. Ma per come ci è arrivato ritengo che abbia disuputato un Mondiale fantastico». Quando avete capito di aver centrato un'impresa? «Sul campo non ci siamo resi conto di cosa avevamo vinto. Lo abbiamo fatto al rientro in Italia e soprattutto al Circo Massimo. Spero di rivederlo così pieno per un successo della Roma. Vincere è splendido... ». Quindi la squadra deve puntare al vertice? «Non so quali possano essere i nostri obiettivi. Nella stagione passata abbiamo gettato le basi per disputare quest'anno un ottimo campionato e la Champions. Il materiale c'è e non vedo perchè non dovremmo fare bene». Cosa può trasmettere alla squadra un campione del mondo? «L'entusiasmo di avere vinto qualcosa di importante grazie ad uno splendido gruppo in cui non c'è mai stato nessun malumore. Spero che possa essere di buon auspicio per la stagione della Roma». C'è bisogno di rinforzi? «Ci manca qualcosa a livello numerico. Inter e Milan hanno più giocatori di noi. Per fare bene in due competizioni avremmo bisogno di una rosa adeguata con almeno venti giocatori di buon livello. La Champions è diversa dalla Coppa Uefa. Lo scorso anno, ad esempio, ci siamo permessi di andare a Tromsoe e di fare riposare Totti. Quest'anno non possiamo farlo. Alla Roma non servono grandi nomi, semmai di elementi di qualità». Spalletti è disposto ad accettare anche qualche cessione di spicco. «Io non venderei nessuno. Non serve comprare qualcuno, se poi parte un giocatore più forte. Così la squadra non si migliora. Spalletti dice che partiamo terzi? È scaramantico, non può parlare di scudetto. Vedrete che dopo il 31 agosto farà discorsi diversi... ». Il tecnico ha chiesto un nuovo mediano. Quindi lei giocherà ancora da trequartista? «Lo scorso anno ho ricoperto quasi tutti i ruoli a centrocampo e nell'ultima parte della stagione mi sono divertito molto a fare il trequartista. Grazie a quel ruolo ho conquistato la Nazionale. In questi due giorni Spalletti mi ha provato in mezzo al campo ma mi piacerebbe continuare a giocare dietro alla punta anche perché mi aiuta a segnare di più». Che idea si è fatto sull'epilogo di calciopoli? «Ci sono state sentenze buoniste per tutti tranne che per la Juve. Hanno pagato solo i bianconeri e questa mi ha sorpreso e mi dispiace. Non penso che Moggi potesse fare tutto da solo». Il futuro di Perrotta è a Roma? «Stiamo discutendo il rinnovo con la società. Prima dei Mondiali c'era accordo su tutto. Ne riparleremo dopo la chiusura del mercato. Non credo che ci siano problemi, non ho mai fatto questioni di soldi».