di FRANCESCO CHIESA BUDAPEST — D'accordo, Kimi Raikkonen, futuro ferrarista, ha segnato la Pole, la ...
Ma in questa stagione non finiscono mai i colpi di scena: Schumacher, come Alonso, è stato penalizzato e prenderà il via solo dalla sesta fila; dall'ottava invece lo spagnolo della Renault. Ma cosa sta succedendo? Il clima pesante che c'è tra i team e la Fia sta creando confusione, nervosismo e senza dubbio è causa di certi episodi. L'ultimo, riguardo a Schumi, ieri mattina, durante la terza sessione di Libere. Fuori pista c'è la Honda di Button con il motore in fumo e Schumacher supera due vetture (Alonso e Kubica) in regime di bandiera rossa. Fa fede a questo punto il regolamento: il tedesco della Ferrari si becca due secondi di penalità da scontare nelle tre manche di qualifica e mette così le cose «pari e patta» con la Renault di Alonso, sanzionato invece venerdì. Fatto sta, che a qualifiche concluse il tedesco della Rossa oggi partità con l'undicesimo tempo in sesta fila e Alonso, con il quindicesimo, in ottava. Ma un passo indietro, agli attacchi, un po' da tutte le parti, per Federazione che, secondo molti, sta perdendo il controllo della situazione in un momento determinate della stagione. Si è scatenato prima Flavio Briatore, patron della Renault, per la questione «mass damper», accettato dalla Fia, poi vietato a metà stagione, e nuovamente liberalizzato in attesa dell'Appello 22 agosto. Si sta proseguendo ora con penalizzazioni: giuste per regolamento, ma viziate da comportamenti ingenui, senza dubbio scattati per colpa di questo clima di tensione. E, per finire, ci si è messo anche l'attacco duro di Schumacher a fine della sessione cronometrata: «Non ci sto - dice abbattuto il pilota tedesco - e sono molto arrabbiato: Alonso ha rallentato volutamente per farmi superare con la bandiera rossa. Io mi prendo tutte le mie responsabilità, ma non si fa così». Il clima è, dunque, infuocato, comunque ieri all'Hungaroring, anche le basse temperature hanno contribuito ad aumentare il lavoro dei team, soprattutto sulla scelta delle gomme. Alonso entra in pista a dieci minuti dalla fine della prima manche e balza in testa. A cinque minuti dalla fine della manche esce la Ferrari di Schumacher. E, la rabbia del tedesco fa miracoli (1'19"440) e per rimanere ancora in gara ad un minuto dalla fine Alonso è costretto a tornare in pista. Sommando i due secondi di penalizzazione, Schumacher e Alonso sono ammessi alla seconda manche, rispettivamente, con il 13° e 14° tempo. Ma l'impresa serve nella seconda parte della qualifica. Per qualicarsi all'ultima fase, Bisogna girare abbondantemente sotto 1:19. Si capisce subito che Alonso e la Renault sono in ritardo; invece Schumacher vuole tentare l'impossibile. E la cosa quasi gli riesce: fa il miglior tempo, 1:18.875, ma non basta per una manciata di decimi. Non accede alla sfida finale, è il primo degli esclusi, cosa che vale oggi la sesta fila in griglia di partenza. Alonso, invece, chiude solo con il quindicesimo tempo. Nella manche conclusiva per la pole riflettori sui migliori dieci: Massa, Raikkonen, Barrichello, Button, De La Rosa, Trulli, Webber, Fisichella, Ralf Schumacher, Kubica. Proprio quest'ultimo, primo polacco in Formula 1, è al suo esordio ed stato promosso da test driver a pilota ufficiale al posto dell'infortunato (licenziato) Villeneuve. Allo scadere del tempo di qualifica Raikkonen in extremis (McLaren) segna il miglior tempo; Massa è secondo con la Ferrari e, in gara, gli partirà accanto. Terzo Barrichello (su Honda) che in seconda fila troverà l'altra McLaren di De La Rosa, giunto quinto, ma riabilitato con il quarto tempo dopo la penalizzazione di Button al 14° posto (rottura motore nelle Libere). Terza fila per Webber (Williams) e Ralf Schumacher (Toyota); quarta per Fisichella (Renault) che ha adottato la strategia di una vettura strazeppa di benzina e Trulli (Toyota). In quinta fila le due Bmw di Kubica e Heidfeld.