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di DOMENICO LATAGLIATA PINZOLO — Zlatan Ibrahimovic - «ragazzo scapestrato», come lo ha definito il ...

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Alle 9.15, è salito sul pulmino che lo portava al campo di allenamento di Pinzolo e ha addirittura sorriso ai tifosi che continuavano a chiedergli di restare. Poi, telefonino in mano, ha abbassato lo sguardo e si è immerso nei suoi pensieri: Zlatan Ibrahimovic è fatto così: un giorno si rifiuta di aggregarsi alla squadra che deve affrontare lo Spezia in amichevole, un altro è (quasi) Mr. Simpatia. Il divorzio però è dietro l'angolo: per fare cambiare idea a lui e al suo procuratore Mino Raiola non basteranno la multa in arrivo (20-30.000 euro) e, praticamente in contemporanea, la proposta di allungamento e adeguamento del contratto (scadenza 2010, 4 milioni di euro a stagione). «Ha in testa la serie A e la Champions - ha ammesso Nedved -, bisogna prenderne atto. La società non può trattenere un giocatore con così tanta voglia di cambiare aria: se ne sono andati già in cinque, se ne andrà anche Ibra e a questo punto la nostra rosa si sta assottigliando. Bisogna che arrivi qualcuno». Il rischio è anche che tante partenze mettano di cattivo umore chi finora se n'è stato calmo e tranquillo: «Pensiamo all'oggi, senza guardare troppo avanti - riflette Nedved -. Aspettiamo di capire chi resterà davvero, poi ragioneremo sul da farsi». Per quel che se ne capisce, la conferma di Trezeguet potrebbe non essere così lontana: «Finché non lo vedo allenarsi con noi, non ci credo», si cautela il ceco. Potrebbe anche non bastare vederlo allenare, in realtà: il mercato resterà aperto fino a fine mese e l'attaccante franco-argentino potrebbe anche essere ceduto al fotofinish. «Chi resta deve aderire fino in fondo al nostro progetto», ha rilanciato Cobolli Gigli. Ibra non se la sente, tutto qui: «Gli ho parlato più volte - ha confermato Nedved -, ma non c'è nulla da fare. Lui ha le sue idee e non le cambia. Mi spiace solo non poter più giocare con un fuoriclasse, così come mi è spiaciuto vedere partire altri campioni che avevamo in squadra: non li giudico, mi limito a prendere atto». Deschamps, intanto, prova a non perdere né la calma né la pazienza: «Mi basterà essere soddisfatto al 99%, un allenatore non può pretendere il massimo», aveva detto alla vigilia dell'amichevole contro lo Spezia. Difficile però credere che, nella considerazione del suo allenatore, Ibra conti un misero uno. Poi, da Milano, arriva l'assist di Costacurta: «La Juve non merita la B, dovevano pagare solo i dirigenti».

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