Il più forte
Lui, Filippo Magnini, la corona già ce l'ha. Tatuata sul braccio, stampata sulla cuffia dorata e, qualche istante prima a bordo vasca, cucita sul cappellino. Gli altri, da Bousquet a Nistrand fino a Van Den Hoogendand, sono tutti lì per spodestare il re dal trono dei 100 e sembrano tutti davanti a lui. È in quel momento, quando sta rischiando di perderla, che il re pensa alla sua corona, a quanto vi sia legato. Messi da parte l'eleganza e il portamento che si esigono da un sovrano, Pippo si scompone e decide di metterci la cattiveria del guerriero. Non sembra neanche lui, Magnini. Perde l'assetto, si aggrappa all'acqua con tutte le forze e comincia a risalire. La cuffia dorata emerge dalla bagarre e la corona che vi campeggia sopra sembra farsi più grande. Bousquet è dietro, anche VDH cede mentre Nistrand, defilato sulla sinistra, prova a resistergli. Un re stremato tocca la piastra e si gira, per cercare nel tabellone l'esito della battaglia. Il suo posto è ancora lì, sul trono dei 100 stile libero, medaglia d'oro europea per l'uomo più veloce del mondo. Pippo esce dall'acqua e si dirige verso la tribuna dove sono assiepati i suoi tifosi e tutti i suoi amici, un grande abbraccio ed ecco la corona, la sua corona. La indossa, si avvolge nel tricolore e va a raccogliere gli applausi dell'Alfred Hajos, Budapest incorona il sovrano dei 100. Il suo crono, 48''79, non è un tempo straordinario ma basta per tenere a bada le velleità di Nistrand, argento con 48''91, e quelle di Van Den Hoogenband, che quando non sta bene vince un bronzo europeo. Bene anche l'altro italiano Galenda che chiude in sesta posizione. Le altre finali in programma ieri che prevedevano la presenza di atleti azzurri, non hanno regalato le stesse emozioni, con buone prestazioni che, a differenza dei giorni scorsi, non hanno portato medaglie. L'ottima gara di Corbeltaldo nella finale dei 1500 sl non vale che la quarta posizione, con oro allo «squalo» Yuri Prilukov che bissa quello dei 400. È il primo che ci riesce in questo Europeo. Stesso discorso per la finale dei 100 farfalla dove il talento di Inge Dekker è pressoché inavvicinabile. Francesca Segat ed Elena Gemo nuotano sui loro livelli, 59 basso per entrambe, e non vanno oltre il quinto ed il sesto posto. Le prove di semifinale, invece, sorridono ai nostri colori e ci consentono di ben sperare in vista delle finali di oggi. Nei 100 farfalla uomini troveremo, con il quarto ed il quinto tempo, Rudy Goldin e Mattia Nalesso, accoppiata azzurra anche nei 200 dorso con Marin-Aversa a conquistare gli ultimi due posti utili. I 50 rana saranno l'occasione per Terrin di vincere una medaglia e magari infrangere il primato italiano di specialità, ancora nelle mani di Fioravanti. Una doppia delusione è legata, invece, alla gara dei 200 dorso donne. La prima riguarda la Filippi, che decide di non farla. La seconda è legata a Federica Pellegrini, tormentata da un problema ad una spalla tanto da abbandonare dopo la qualificazione alle semifinali.