E Cobolli prepara una mega-multa per il bomber
Mentre i compagni erano a Rovereto per affrontare lo Spezia (4-1: Chiellini, Varricchio, Bojinov, Nedved e Olivera su rigore), lo svedese ha colto la palla al balzo: il ginocchio destro, che aveva cominciato a dolergli nel corso della partitella di lunedì contro una selezione della Val Rendena, continuava a fargli male e non era il caso di farsi più di un'ora di pullman. Peccato che la società avrebbe gradito e glielo avesse fatto presente. Invece Zlatan Ibrahimovic ha risposto «no grazie»: se non si tratta di vera insubordinazione, poco ci manca. Tanti saluti all'operazione simpatia alla faccia delle continue rassicurazioni arrivate nei giorni scorsi da parte di Deschamps, del direttore sportivo Alessio Secco e del presidente Giovanni Cobolli Gigli. Il quale, una volta raggiunto lo stadio «Quercia», si è poi espresso come segue: «Esiste un codice di disciplina interno. Il giocatore ha sbagliato e pagherà: non esagereremo, ma certi comportamenti non possono essere tollerati». Siamo quindi di fronte al primo caso della stagione. Annunciato e atteso, visto il caratterino del ragazzo di Malmoe che in meno di ventiquattr'ore ha rispedito al mittente i complimenti piovutigli sul capo nei giorni scorsi da parte di Deschamps, Cobolli Gigli e Secco: «Il comportamento di Ibrahimovic è stato finora irreprensibile, non ha dato alcun problema e si sta allenando nel migliore dei modi». Come non detto: al primo mezzo inconveniente, è scattata la molla del ribelle, del ragazzo che in carriera ha fatto parlare di sé per l'indiscusso talento ma anche per certe bizze da primadonna e per comportamenti non sempre improntati allo stile del gentleman. Cobolli Gigli ha poi ammesso per la prima volta che lo svedese potrebbe cambiare aria: «Se riusciremo a convincerlo, Ibrahimovic parteciperà al nostro progetto. La battaglia si può anche fare, però la testa è un elemento fondamentale: un giocatore non può essere costretto a rimanere se non se non è felice di farlo». Tradotto: addio Ibra.