di RINO TOMMASI ROGER Federer e Rafael Nadal ci hanno dato e si sono presi qualche settimana di ferie.
Quest'anno a Montreal giocano le donne. Arriva intanto la notizia che un italiano di seconda o terza fila, Andrea Stoppini, ha battuto Andre Agassi ed un amico mi chiede se per caso non abbiamo trovato l'erede di Panatta. Purtroppo non è così. Stoppini ha 26 anni (uno e mezzo più di Volandri) e per lui non vale il vecchio discorso che gli italiani maturano tardi. Bisogna fargli i complimenti perchè, al contrario di molti suoi connazionali, non rimane aggrappato agli spaghetti ed alla terra battuta. Dopo essere stato eliminato nelle qualificazioni di Wimbledon (6-1, 6-1 dal canadese Dancevic) ha preso l'aereo per gli Stati Uniti: Winnetka, un piccolo challenger, poi Indianapolis, Lexington e Washington. Continuando a provarci capita il giorno di trovare un campione fuori forma o, più probabilmente, in declino. Se batti Agassi finisci in prima pagina e nei telegiornali ma a mio parere è più importante e soprattutto più credibile che Stoppini abbia battuto Gambill e Goldstein, prima di cedere nettamente a Mardy Fish. Tra i giocatori con i quali Stoppini ha perso quest'anno ci sono tre italiani, Volandri, Cipolla (due volte) e Pedrini. A proposito di Volandri. Mentre scrivo è in semifinale a Sopot ed è un risultato, che aggiunto alla semifinale della settimana prima ad Umago, aiuta il morale e la classifica ma l'impressione è che il giocatore si sia rassegnato a recitare ruoli di secondo piano. La stagione sulla terra sta per concludersi, i veri esami li dovrà sostenere sul cemento (Toronto, Cincinnati e Flushing Meadows). Ci crede poco anche Bracciali, se ha scelto di giocare piccoli tornei sulla terra in Europa anziché quelli più impegnativi, ma anche più adatti alle sue caratteristiche, sulle superifici veloci.