L'Italia del rugby da ieri in ritiro ad Aosta prepara la «stagione della svolta»
Riparte da qui l'avventura della squadra guidata da Pierre Berbizier che va incontro a quella che sarà, presumibilmente, la stagione più impegnativa della sua storia e che la vedrà alle prese con una ventina di test internazionali. Il calendario prevede già da ottobre le qualificazioni mondiali contro l'emergente Portogallo (il 7 a L'Aquila) e contro la vincente tra Russia e Ucraina. Facile prevedere due vittorie azzurre ma nulla può essere dato per scontato nel rugby moderno e, del resto, l'Italia è in una situazione che non permette passi falsi. A novembre tre test-match di grande prestigio: Argentina e Australia a Roma allo stadio Flaminio e Canada. In febbraio comincerà il Sei Nazioni 2007 che attende l'Italia alla conferma e a qualche vittoria dopo gli elogi per il gioco espresso nella scorsa edizione, poi i test di giugno in Stati Uniti e Argentina, due partite di preparazione ad agosto con Giappone e Irlanda e finalmente i mondiali 2007 a fine estate con il vero, grande obiettivo di questa squadra, entrare tra le prime otto del mondo. Berbizier e compagni non avranno di che annoiarsi, considerato poi che per i giocatori ci saranno gli impegni con i club di appartenenza e che, per 18 dei ragazzi presi in considerazione dal ct, si tratta di squadre francesi ed inglesi militanti in campionati durissimi. Niente male. Per questo, Berbizier ha convocato per il mini-ritiro in Val d'Aosta 38 giocatori, senza contare quelli che non hanno potuto rispondere alla convocazione per infortuni vari. Berbizier mostra di avere le idee chiare: «Per questa stagione — ha spiegato — faremo riferimento a un gruppo di 60 atleti, le porte della nazionale non sono chiuse per nessuno. Questo primo gruppo di 38 sarà impiegato per i primi impegni come le qualificazioni alla Coppa del Mondo che non sono affatto scontati. Basti pensare che il Portogallo ha pareggiato nella IRB Cup contro la nostra "A" (22-22 il risultato) e che è campione europeo dei rugby a 7». «In novembre — ha proseguito Berbizier — ci aspettano i test con squadre come l'Australia che, in grande progresso, ha rifilato 6 mete al Sudafrica e ha rischiato di vincere contro la Nuova Zelanda. Questo significa che i giocatori dovranno offrire un impegno massimale per tutta la durata della stagione per migliorare il livello tecnico e fisico sia individuale che di gruppo, altrimenti incontrare squadre di questo rango significherà andare incontro a figure che il rug by italiano non può permettersi». L'allenatore azzurro ha poi spiegato che il lavoro in ritiro verterà soprattutto sugli aspetti tecnici e tattici, individuali, di reparto e di squadra. Riguardo le convocazioni del primo gruppo di 38 atleti, il ct ha confermato la rosa che ha ben figurato nell'ultimo Sei Nazioni, inserendo i nuovi che hanno esordito nel tour estivo contro Giappone e Fiji. È il casi di Ghiraldini, Staibano, il capitano del Catania De Jager, Barbieri e dell'ala dell'Almaviva Capitolina Michele Sepe, meta-man dell'ultima serie A, oltre ai giovanissimi esordienti Rizzo e Reato. Segno evidente che Berbizier e il suo staff continuano nel meritevole lavoro che ha come obiettivo quello di costruire un gruppo più possibile numeroso di giovani giocatori in grado di affrontare il livello internazionale e migliorare nel tempo la posizione dell'Italia nel ranking internazionale.