Due comunicati
Lotito e la società rispondono a Di Canio
I giocatori tirati in ballo, Mauri e Ballotta, ci sono rimasti male. Intanto ci hanno pensato la società e Lotito a replicare con due comunicati. Ecco il testo del primo: «La S.S. Lazio ha preso atto con profonda amarezza e delusione delle dichiarazioni rese da Di Canio. La società comprende lo stato d'animo del giocatore, ma ritiene che anche il più esasperato "complesso di indispensabilità" debba sempre convivere con il rispetto verso coloro con i quali fino a ieri si è lavorato, dividendo successi e vicende della vita. La Lazio deve essere tutelata da tutti, anche da chi, come Di Canio, ritiene di identificarsi totalmente con la squadra e la società: il tempo passa inesorabile per tutti, ma la società vive nel tempo, indipendentemente da chi, in un determinato momento storico, ha contribuito ai suoi successi. Paolo Di Canio è fra questi, e le sue "esternazioni" sgradevoli non ne cancelleranno il ricordo affettuoso che deve rimanere nel cuore di tutti, anche dopo queste "uscite" che solo una irosa scarsa lucidità può giustificare». Poi Lotito: «Ho letto le dichiarazioni di Di Canio e ne sono rimasto stupito: mai avrei immaginato che nell'animo di un uomo che si definiva "un laziale tutto cuore e passione" potesse covare tanto rancore e disprezzo verso i suoi compagni, il suo allenatore, la società per la quale dichiarava amore eterno. Di Canio è stato due anni con noi, ergendosi a simbolo di questa Lazio; invece, a quanto pare, era tutta una finzione. Con l'esternazione di oggi è chiaro a tutti che il sig. Di Canio con questa Lazio non si identifica, anzi ne è nemico e sarà felice quando io, il mister, i giocatori di oggi, saranno mandati via da lui e dai tifosi che in lui si riconoscono. Non so per quale motivo Di Canio abbia voluto salutare in modo così brutale la Lazio. Spero che si tratti di un momento di sbandamento dovuto al caldo: mi auguro che, rileggendo a mente fredda le sue dichiarazioni porga le scuse a molte persone fra quelle aggredite ingiustamente. Io sono tra queste, e sono pronto ad accettare le scuse; ma se non arriveranno sono pronto a pretenderle in tutte le sedi, per me, per i miei collaboratori, per i tifosi che nutrono amore vero per la Lazio e rispetto per chi vi lavora». Sim. Pie.