LO SPIGOLONE

Ci sono stati presidenti che sono rimasti più a lungo al vertice del loro club e che hanno vinto di più ma forse nessuno ha legato il suo nome alla storia di una squadra come lui. Davanti alla sua casa di Villa San Antonio, nei pressi di Visso, dove anch'io trascorro le mie vacanze, ci sono ancora le tracce dello scudetto che nel 2001 i tifosi della Roma hanno dipinto sull'asfalto per festeggiare quella storica conquista. Ebbene quello scudetto non è stato soltanto il risultato più importante e prestigioso della sua presidenza, ma quello che ne ha rappresentato meglio il carattere e la determinazione. Sensi ha reagito da innamorato e da tifoso allo scudetto conquistato l'anno prima dalla Lazio, quasi un affronto per uno come lui. Pagò a peso d'oro Batistuta, completò una squadra già forte e vinse. Forse non ha esagerato quando ha parlato di associazione a delinquere ma non gli si rende completamente onore dimenticando, accanto ad elogi ed attestati meritatissimi, qualche piccolo incidente di percorso, che ingenerosamente i suoi avversari ogni tanto gli ricordano, ma che sono stati dimostrazioni di amore. La moglie consigliera, la figlia erede nella conduzione del club rappresentano l'ultimo felice esempio di conduzione famigliare difficilmente proponibile in un calcio che ha assunto proporzioni industriali. Auguri, presidente.